Roma chiama Italia: lotta al degrado e nuovo civismo
26 Febbraio 2016
Non è nel nostro abito il cedere ai tanti pregiudizi anti-italiani che circolano in Europa o il voler ripetere cose scontate ma vere tipo che nelle città nord europee si vive meglio, le cose funzionano, eccetera eccetera. Eppure più ci si guarda intorno e più si capisce che l’Italia è rimasta indietro su questioni fondamentali come la sicurezza pubblica, l’edilizia e la mobilità sostenibili, la raccolta differenziata e in tanti altri aspetti della vita civile. Lo dimostra per esempio il successo strepitoso di siti internet come #RomaFaSchifo, che denuncia lo stato di degrado in cui è precipitata la nostra capitale negli ultimi anni: una situazione diventata insostenibile con il collasso della Giunta Marino.
In questo senso va evidenziata l’importanza del ddl "sicurezza e lotta al degrado" presentato ieri dal candidato sindaco di Roma, Alfio Marchini, con i senatori Quagliariello e Augello, a Palazzo Madama, un primo ineludibile passo per rimettere in carreggiata l’Italia, offrendo un’alternativa concreta al malgoverno e alla stasi che caratterizza questa fase della vita politica italiana, sia a livello centrale, con la frenata sempre più evidente dell’esecutivo, sia a livello amministrativo, locale.
"Lotta al degrado, alla prostituzione, al rovistaggio, all’abusivismo commerciale: non vogliamo atteggiarci a sceriffi ma bisogna rimettere Roma in sicurezza”, ha detto Marchini presentando il ddl, “la Capitale diventerà una città sicura. Chi delinque anche a bassi livelli, non può venir più tollerato in una città come la nostra. La sicurezza è la nostra parola chiave: la intendiamo, però, in un senso più ampio del suo significato letterale, anche come sicurezza del lavoro, sicurezza dei diritti. Oggi un sindaco, su questa materia, rischia di non poter fare nulla per la mancanza di un quadro normativo adeguato. È necessario rafforzare i poteri del sindaco e renderlo capace di incidere su queste problematiche”.
Nella visione di Marchini tutto questo può riuscire solo attraverso un efficace nuovo impegno civico che, attraverso meccanismi come il public debate – il concetto di “sicurezza partecipata” grazie al quale cittadini e istituzioni dialogano fruttuosamente –, determinerà un rilancio nello sviluppo sostenibile del nostro Paese. “Per riuscire in questo obiettivo serve il contributo di tutti i romani. Non è pensabile trovare la stessa soluzione per tutte le realtà in una città vasta e complessa come Roma. Dobbiamo fare in modo che coloro che vivono sul territorio ci possano dare degli elementi per trovare le soluzioni più giuste”, sottolinea Marchini. “Per questo ci auguriamo che la proposta di legge possa al più presto essere approvata. La scommessa che noi facciamo è quella di mettere insieme la politica e la società civile che non sono due cose sganciate”.
Se guardiamo al dettaglio del ddl, il provvedimento offre un ampio spettro di azioni utili a risanare Roma e le nostre città: il concetto di “sicurezza partecipata”, appunto, che tra le altre cose si concretizza nella proposta di credito d’imposta del 30% per privati e imprese che investono nella videosorveglianza (fino al 60% per chi sponsorizza sistemi di controllo delle aree pubbliche). Un inasprimento nella lotta alla prostituzione, multe salate per la sosta selvaggia e foglio di via per chi la esercita. L’estensione delle misure punitive per chi organizza e sfrutta l’accattonaggio con il fine di averne un profitto, che rappresenta un passo avanti alla logica attuale in grado di colpire solo quelli che sfruttano i minori. Idem per chi rovista nei cassonetti, multe per i "muckrackers" e reclusione da uno a sei anni per chi organizza e trae profitto da questi traffici. Infine una serie di misure contro la contraffazione e l’abusivismo commerciale.
Si tratta insomma di un pacchetto con quei ‘fondamentali’ necessari a far ripartire il nostro Paese dopo la retorica sprecata nell’ultimo anno e mezzo dal governo sulla presunta Italia “sbloccata”, che invece è rimasta prigioniera dei suoi cliché. Un pacchetto, quello annunciato da Marchini, Quagliariello e Augello, che trae forza proprio da questo ritrovato impegno civico capace di segnare un cambio di mentalità: altrove nessuno di sognerebbe mai di parcheggiare l’auto in doppia o tripla fila, di lanciare faraonici progetti sull’uso della bici o sulla pedonalizzazione dei centri storici senza aver prima risanato e reso più competitivo il servizio di trasporto pubblico, di rovistare nei cassonetti e spacciare merce contraffatta. Semplicemente perché chi deve impedirlo non si fa scrupoli ad intervenire, punto.
Il ddl ‘sicurezza e lotta al degrado’ acquista quindi un ruolo strategico per quei movimenti alternativi al renzismo e al ribellismo 5 Stelle, quei movimenti che stanno investendo idee e capitale politico sulla idea del nuovo civismo. E’ ripartendo dall’impegno civico che possiamo riportare la bussola nella direzione giusta, ridare ossigeno al cuore delle nostre città, gettare le basi per una idea di sviluppo capace di preservare e valorizzare l’Italia, gli investimenti sostenibili, la sicurezza sociale, l’efficacia, la semplicità e soprattutto la certezza delle regole.