Roma. Gay aggredito su autobus: insulti e schiaffi tra l’indifferenza

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Roma. Gay aggredito su autobus: insulti e schiaffi tra l’indifferenza

26 Aprile 2010

"Insulti omofobi e schiaffi: nella notte tra sabato 24 e domenica 25 aprile un giovane volontario di Arcigay Roma, Mattia C., 22 anni, studente, è stato insultati e aggredito da un gruppo di 4 ragazzi di circa venticinque anni a bordo dell’autobus N8 in zona Trastevere: dopo aver provato a replicare, colpito ripetutamente e preso per il collo, è poi sceso dalla vettura". A denunciarlo in una nota è Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma.

"È l’ennesimo episodio di omofobia che si verifica nella nostra città – sottolinea Marrazzo – siamo molto preoccupati perché assistiamo al moltiplicarsi di questi comportamenti violenti e intimidatori che offendono non soltanto la persona aggredita e la comunità lesbica e gay, ma la libertà di tutti i cittadini". "La cosa che mi ha colpito maggiormente – afferma Mattia C. – è l’indifferenza degli altri passeggeri: nessuno di loro, pur assistendo alla scena, ha detto qualcosa o è intervenuto per fermarli. Io ero seduto e leggevo un libro, poi queste persone, dopo aver preso di mira un uomo di colore hanno iniziato a dirmi che facevo schifo perché gay".

"La nostra città non può permettersi di restare indifferente verso comportamenti di questo tipo – aggiunge il presidente di Arcigay Roma – Purtroppo in Italia non esistono leggi che prevedano un’aggravante nel caso di aggressioni motivate da odio nei confronti di lesbiche, gay e trans". "È necessario che il legislatore affronti la questione per mettere fine a questa diffusa percezione di impunità – prosegue Marrazzo – così come è importante che le Istituzioni siano al fianco della nostra comunità aumentando l’impegno contro ogni forma di discriminazione con iniziative nelle scuole e nella pubblica amministrazione o con campagne di comunicazione e sensibilizzazione". "Alla Regione Lazio, per questo, chiediamo di riprendere al più presto le campagne antiomofobia di Gay Help Line 800713713 (numero verde antiomofobia e transfobia) e al Comune di Roma di aumentare la diffusione della prossima campagna – conclude Marrazzo – La maggior parte delle vittime, infatti non denuncia gli episodi per paura delle conseguenza in famiglia o nel lavoro: il nostro servizio cerca di dare quel supporto legale e psicologico che dia loro la forza di denunciare".

"Quanto accaduto la notte tra sabato e domenica a Trastevere è un atto vile e da condannare con la massima fermezza. A nome mio e di tutta l’amministrazione voglio esprimere la mia vicinanza al ragazzo aggredito. Mi auguro che gli autori dell’aggressione vengano individuati al più presto e puniti come meritano". E’ stato il commento del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Solidarietà agli aggrediti anche dal presidente delle Provincia Nicola Zingaretti. "Provo un senso di profonda frustrazione nel realizzare che non è più possibile neanche salire su un mezzo di trasporto senza correre il rischio di non tornare a casa incolumi e con il conseguente senso di angoscia che questo provoca non solo nelle vittime, ma anche nelle loro famiglie e in tutti i cittadini". E la neopresidente del Lazio Renata Polverini aggiunge: "È un fatto gravissimo, di inaccettabile violenza e intolleranza che va condannata e combattuta. Al giovane aggredito va tutta la solidarietà mia e della istituzione che rappresento. La Regione, nell’ambito delle sue competenze, non farà mancare certamente tutto il proprio impegno contro qualsiasi forma di discriminazione e a sostegno di una cultura della tolleranza e del rispetto del prossimo".

Tra gli episodi che hanno visto il mondo omosessuale oggetto di aggressioni omofobe nei mesi scorsi a Roma, si ricordano quello della notte del 19 agosto scorso quando fu picchiato e insultato il cantautore Emilio Rez mentre tornava a casa. Il 22 agosto una coppia di giovani omosessuali fu aggredita all’uscita del Gay Village, rassegna dell’estate romana: uno venne accoltellato e l’altro ferito gravemente con una bottiglia rotta. In manette finì Alessandro Sardelli, 40 anni, detto Svastichella, con l’accusa di tentato omicidio. Il 2 settembre alcuni petardi furono lanciati contro uno dei locali della Gay street romana, vicino al Colosseo. Nella notte dell’8 settembre, su un muro della centrale via Cavour era comparsa una scritta volgare contro il movimento omosessuale.