Roma, insulti a Salvini al campo rom. Giordano censurato da Odg

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Roma, insulti a Salvini al campo rom. Giordano censurato da Odg

19 Maggio 2016

Durante la visita di Matteo Salvini al campo nomadi di via Candoni, in zona Magliana a Roma, in compagnia di Giorgia Meloni, abbiamo ascoltato pacifici appelli tipo “odio la Lega”, “Salvini via”, “schifoso”, “sei un avvoltoio”. “Non vogliamo Salvini in campo. Via”.

Il leader della Lega ha ripreso tutto col tablet per “documentare in diretta su Facebook” tra le altre cose, “l’alto tasso di scolarizzazione dei bambini presenti in questo campo rom”, la “voglia di integrazione di questa gente” e i numerosi insulti che gli vengono rivolti.

“I campi nomadi non devono esistere. Nel 2016 non deve esistere un’idea di campo, regolare o irregolare che sia”, ha detto Salvini. “I tre quarti dei rom in Italia la casa la comprano, l’affittano, fanno il mutuo o chiedono la casa popolari se ne hanno diritto”, ha aggiunto spiegando che “il mio obiettivo e’ di arrivare, come in altri paesi europei, a delle aree di transito per chi vuole vivere in maniera nomade mentre gli altri, se sono stanziali, devono avere una casa”.

Inoltre, secondo il leader del Carroccio, “vanno messi in sicurezza i bambini e io mi chiedo dove sia il tribunale dei minorenni: se un genitore italiano non manda il figlio a scuola gli viene sottratto mentre qui vediamo queste scene”, ha aggiunto riferendosi ai tanti bambini presenti all’ingresso del campo rom.

“Il centrodestra si ricompatta”, commenta il candidato sindaco del Pd, Giachetti. “Loro quando scelgono certi argomenti alla fine sono sempre tutti d’accordo”. Le contestazioni a Salvini? “Secondo me sarà contestato anche se va in altre parti di Roma. Sarebbe bene che si facesse qualche passeggiata in qualche altra periferia così va a spiegare ai romani il giudizio che lui e la Lega hanno sempre avuto di Roma. E magari lo spiega anche alla Meloni che è la sua candidata”. Insomma, evviva i rom che contestano Salvini.

Intanto, il Consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha sanzionato l’ex direttore di “Libero” Maurizio Belpietro e il giornalista Mario Giordano con la censura, misura disciplinare utilizzata quando un giornalista si rende autore di abusi o mancanze di grave entità. Perché mai?

Articoli riferiti ai rom. Nel dicembre scorso, infatti, Associazione 21 luglio e Naga avevano presentato un esposto avente per oggetto l’articolo a firma di Mario Giordano dal titolo “Ci teniamo i killer rom, premiamo i ladri”, apparso sul quotidiano “Libero”, l’8 novembre 2015. Nel corpo dell’articolo l’autore, riportando un evento criminoso scriveva: “Massacrate da due rom”.

“Facciamoci massacrare”, scriveva Giordano. “Facciamoci ammazzare. Aspettiamo che tocchi a noi. Aspettiamo il nostro turno. Aspettiamo una sera che l’orrore bussa alla porta della nostra casa travestita da rom. Mi raccomando dite rom (…) e non zingari che altrimenti la Boldrini s’indigna”.

“Anche quando vi stanno uccidendo a suon di botte, mentre vi frantumano i denti e le mascelle, mentre vi mandano al creatore per portarvi via la miseria accumulata nel salvadanaio con una vita di sacrifici, ricordatevelo bene: si dice rom”.

Viene da chiedersi: Belpietro e Giordano censurati, i rom del campo nomadi che gridano avvoltoio a Salvini eroi del dissenso democratico?