Roma, manutenzione bus Lazio truccata: 50 gli indagati
16 Gennaio 2017
Un arresto e 50 indagati tra imprenditori e dipendenti del Cotral, l’azienda regionale dei trasporti del Lazio,nell’ambito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza. Attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e falso sono questi i reati ipotizzati. Per anni gli indagati avrebbero fatto risultare gli autobus perfettamente funzionanti, ma in realtà la manutenzione non veniva effettuata e i mezzi circolavano senza gli standard di sicurezza.
“Noi dobbiamo rubà nei modi giusti! Dobbiamo rubà nei modi giusti”. E lui, V. M., 55 anni, romano, titolare di un’officina meccanica affidataria dell’appalto per la manutenzione e la riparazione dei bus della società di trasporti regionali Cotral, il modo giusto sembra averlo trovato. A incastrarlo, insieme ai responsabili di altre officine e ad alcuni dipendenti della stessa Cotral, sono state anche le intercettazioni telefoniche. Proprio quelle in cui lui spiegava come agire efficacemente senza farsi scoprire. In pratica, V. M. e gli altri 50 indagati sarebbero riusciti, in concorso tra loro, a truccare le manutenzioni dei mezzi delle linee regionali, facendo risultare di aver riparato pullman che invece continuavano a circolare senza i minimi standard di sicurezza e che spesso rimanevano bloccati a causa di guasti. Per questo, tra le accuse loro contestate, ci sono pure attentato alla sicurezza dei trasporti, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e falso.
Dalle indagini, durate oltre due anni, è emersa “una reiterata e spudorata condotta fraudolenta realizzata da più società appaltatrici che hanno incassato somme per prestazioni mai eseguite”, grazie alla “complicità di alcuni dipendenti infedeli di Cotral che hanno certificato la corretta esecuzione delle manutenzioni degli autobus di linea”. Un sistema che si faceva beffe delle già difficili condizioni del trasporto pubblico locale e dell’incolumità di tutte le persone che su quei mezzi viaggiavano. Ed è stata proprio una denuncia presentata dai vertici dell’azienda regionale di trasporto a far partire gli accertamenti della Guardia di Finanza.
Al termine di un’attività ispettiva interna, Cotral aveva segnalato alcune criticità nei rapporti con le ditte appaltatrici delle attività di manutenzione dei mezzi. Le indagini, eseguite dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale, hanno poi fatto emergere un collaudato sistema di frode ai danni dell’azienda regionale. Un meccanismo grazie al quale le officine guadagnavano senza aver compiuto alcuna prestazione.
Ma i dipendenti di Cotral indagati, invece di curare gli interessi dell’azienda, avrebbero favorito i proprietari delle officine, omettendo volutamente di effettuare i riscontri previsti e convalidando la regolarità delle prestazioni effettuate. Alcuni di loro, informati delle indagini in corso perché nominati ausiliari di polizia giudiziaria e incaricati di esaminare i veicoli oggetto di riparazione, si sarebbero immediatamente preoccupati di avvertire i dipendenti coinvolti nell’attività di controllo: per questo, sono stati denunciati per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale.