Roma, Marchini spariglia: “De Vito mio vicesindaco”. Perché l’ha fatto?

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Roma, Marchini spariglia: “De Vito mio vicesindaco”. Perché l’ha fatto?

24 Maggio 2013

Il candidato a sindaco di Roma, l’outsider Alfio Marchini, "er bello", ci prova. "Se vinco, dice, il grillino De Vito sarà il mio vicesindaco. Quelli del Movimento 5 Stelle ci credono, non si sono venduti l’anima". "Con De Vito ho un ottimo feeling, è un ragazzo perbene, anche se credo che a loro manchi l’esperienza per gestire una macchina amministrativa complessa". Subito precisa che quella del vicesindaco era solo una "battuta" fatta anche in altre trasmissioni televisive ma l’intervista diffusa da una radio fa il giro della Capitale e De Vito risponde come ci ha abituato Grillo: "Noi non facciamo accordi con nessuno", anche se ringrazia Marchini.

Intanto centrodestra e centrosinistra affilano le armi negli ultimi due giorni di campagna elettorale. Alemanno va al Colosseo e punta al secondo mandato; nelle ultime settimane è risalito nei sondaggi. Il centrosinistra vuole riprendersi Roma, sceglie San Giovanni per presentare il tandem Epifani-Marino, considerando la capitale una città tradizionalmente governata dalle sinistre. Alfio Marchini ha comunque fatto una campagna elettorale intelligente. Alfiere delle smart cities e della sostenibilità, ma ben inserito nei giri economici della Roma che conta, ha presenziato molte trasmissioni televisive e se l’è cavata bene anche nei dibattiti elettorali.

Come interpretare l’apertura in zona Cesarini ai grillini? In tre  modi. O Marchini ha informazioni che a noi mancano e c’è un rischio che 5 Stelle possa sbancare a Roma, prendendosi il Campidoglio, ma è una possibilità ad oggi abbastanza remota. Oppure Marchini, che nei giorni scorsi si è detto potrebbe convergere su Alemanno nel caso di ballottaggio, ha voluto mettere in risalto ancora una volta l’indisponibilità dei 5 Stelle ad assumersi responsabilità di Governo condiviso, interpretando la parte del pontiere e lasciando a De Vito quella negativa del solitario che non vuole fare accordi. Terza ipotesi, la più probabile: pare che Marchini stia erodendo voti a spezzoni della sinistra Pd e di SeL potrebbero orientarsi verso il costruttore che parla di una Roma più moderna e vivibile ed è nipote di un partigiano che fece la Resistenza. Il fatto che Venditti abbia deciso di essere suo testimonial depone in tal senso.