Roma, Pd a caccia di voti radicali
13 Marzo 2016
Propaganda per Giachetti sindaco: ieri sono uscite le foto del candidato con i suoi due sponsor politici di peso, Renzi e Pannella. L’occasione era una visita a casa del leader radicale, anziano e malato, a cui il duo renziano ha reso omaggio.
Ma più che di occasione bisognerebbe parlare di pretesto: in una campagna segnata dalle divisioni all’interno della sinistra, e da candidati del Pd di scarso appeal (lo ha notato anche Stefano Folli di recente), il problema è dare un po’ di smalto all’uomo di punta del premier, il grigio Giachetti, e così gli spin doctor piddini hanno pensato di rinverdire il suo passato radicale e di associarlo a un uomo che di capacità comunicativa e di protagonismo personale ne ha avuti da vendere, come Pannella.
I temi radicali, del resto, dall’aborto all’eutanasia, passando per le unioni civili e l’adozione gay, sono sempre stati rivendicati da Giachetti, che ne ha fatto un punto di forza del suo impegno politico. Quindi vai con la foto opportunity. Con le foto dei tre intorno a un tavolo, in una situazione amicale, quasi familiare, si rinfresca l’immagine del candidato renziano e dello stesso Renzi, e si va a caccia dei voti radicali, che a Roma hanno una loro tradizione. Non sarà percentualmente ampio, quell’elettorato, ma in una situazione di crisi non si butta via niente.
Il Pd, ancora una volta, accantona l’idea del partito della nazione, e cerca di recuperare a sinistra, dove possono nascere ipotesi di candidature alternative. Con questo piccolo ma significativo gesto il premier conferma la posizione assunta sulle unioni civili, che ha fatto passare imponendo la fiducia, e fa capire come Giachetti rappresenti perfettamente la linea renziana sui valori: il Pd come partito radicale di massa.