Roma, Renzi scopre Bettini. Ma quel Pd “egemonico” fu sconfitto alle elezioni

Renzi e Bettini, scatta l’alleanza. A quanto pare il "rottamatore" ha capito che deve fare i conti con la struttura del Pd romanocentrico per evitarsi brutte sorprese dal partito. Così, a chi gli chiede qual è il partito che ha in mente, risponde citando "il documento di Goffredo Bettini". Bettini, coordinatore del Pd durante la segreteria Veltroni. Dovevano essere secoli fa ora diventa l’altro giorno. "Sono contento dell’apprezzamento fatto da Renzi e sarei felice che un’energia, una potenzialita’ come quella che ha dentro il sindaco di Firenze si potesse incontrare effettivamente in modo organico con questa prospettiva politica”, risponde Bettini tutto soddisfatto, "C’era la necessita’ di presentare un documento perche’ riteniamo utile che in vista del congresso ci sia in campo qualcosa di scritto che definisca la linea politica”. E il ministro Delrio, renziano, presente anche lui al Capranichetta ospite di Bettini, ”Credo che iniziative come questa, che prova a portare un contributo di idee, siano molto utili al partito e al paese”. Presente anche Ignazio Marino, "Sono un amico di Goffredo Bettini e la mia presenza oggi e’ dovuta al fatto che sono interessato alle cose che ha da dire in relazione al partito del Pd che e’ quello di maggioranza nel nostro Paese". L’idea di Bettini? Tornare al partito autonomo e con una visione egemonica di Veltroni, un Pd "grande, unico, inclusivo e contendibile contenitore del campo democratico". Se non fosse che quella idea uscì sconfitta dalle elezioni, quasi ci si potrebbe credere.