Roma. Rissa con coltelli tra 15enni, arrestato rumeno: “Sono stato provocato”
30 Aprile 2009
Uno studente di 15 anni questa mattina è stato accoltellato da un coetaneo di nazionalità romena davanti alla scuola media Giovanni Falcone di S.Vittorino Romano, nei pressi della capitale. Il ragazzo è stato ricoverato in osservazione, con prognosi di 30 giorni. Per fortuna se l’è cavata con alcuni punti di sutura alla ferita.
I medici hanno effettuato una Tac per capire se la coltellata abbia sfiorato organi vitali. Dopo l’esito negativo dell’esame, è stato deciso un ricovero di alcuni giorni in osservazione. All’ospedale Pertini sono arrivati i genitori dello studente. La madre, uscendo dall’ospedale, ha difeso il figlio assicurando che "non c’entra niente, non conosceva chi lo ha aggredito". "Adesso però – ha proseguito – mi aspetto pene più dure, non è possibile che si giri con i coltelli in una scuola media e non basta che i genitori del ragazzo che ha accoltellato mio figlio mi chiedano scusa".
Nel pomeriggio è stato arrestato l’aggressore con l’accusa di tentato omicidio. Il fermo è arrivato dopo alcune ore di interrogatorio e lo studente sarà ascoltato dalla procura dei minori nei prossimi giorni. La famiglia del giovane ha detto che "è stato provocato, come era successo tante altre volte: oggi deve avere perso la pazienza ma quel coltello non era suo. Lui non ha coltelli". Il fratello dell’aggressore ha spiegato ai cronisti la sua versione dei fatti: "Quel ragazzo gli stava tirando dei sassi. Mio fratello è sceso al campo sportivo e tra i due c’è stata la lite poi qualcuno gli ha messo in mano un coltello e l’altro nella lite deve essere finito sulla lama".
Il giovane, muratore, lavora con il padre, anch’egli operaio edile. La madre è casalinga. La famiglia, che comprende anche una sorella con il marito, abita nella zona periferica di Lunghezza. "Nessuno di noi ha mai avuto problemi con la legge – continua il giovane – ma in passato anche io sono stato vittima insieme a mio fratello di minacce e di violenza fisica. Ho denunciato un italiano".
L’incidente è avvenuto prima del’inizio delle lezioni, alle 8.10 in un campo sportivo polivalente lungo il perimetro della scuola media dove i ragazzi si radunano prima di entrare nelle aule. Secondo fonti investigative, il coltello sarebbe stato trovato in possesso di un ragazzo, nel frattempo entrato in classe, ma i carabinieri non escludono che possa essere stato passato da uno studente all’altro. Sono circa 20 i ragazzi, italiani e stranieri, che i carabinieri di Palestrina stanno ascoltando nella caserma di San Vittorino, per chiarire i motivi dell’accoltellamento.
"Dai miei insegnanti ho saputo che tra i ragazzi che sembrano coinvolti nell’aggressione c’erano già stati screzi, ma è la prima volta che in questa scuola accadono episodi così gravi". Lo ha riferito la preside della scuola media Falcone Anna Maria Pintus, in merito all’ accoltellamento di un ragazzo da parte di un coetaneo stamani di fronte all’istituto. La scuola, che si trova nella borgata Villaggio Prenestino, conta, ha detto la preside, "circa 1.100 alunni, divisi tra sei plessi. Quattro anni fa è stata dichiarata ‘scuola a rischio’ dal ministero su segnalazione del comune di Roma. Certamente non è una scuola tranquilla" ha aggiunto la preside, sottolineando però, come, sebbene "un 10% circa dei ragazzi siano stranieri" non le risultino particolari episodi di intolleranza razziale, quanto piuttosto discussioni e screzi vari. "In questa scuola – ha proseguito Pintus – stiamo persino portando avanti un importante progetto di educazione alla legalità, proprio per insegnare ai ragazzi l’importanza del rispetto per le regole. Ho 40 anni di servizio e questo è il mio ultimo anno prima della pensione e non mi era mai capitato niente di simile. A scuola ora i ragazzi sono scossi: si respira un silenzio quasi irreale nei corridoi".
Anche i genitori degli altri alunni della scuola sono sconvolti. "Qui il degrado è troppo, c’è violenza e forse sarebbe bene installare i metal detector nelle scuole", afferma il padre di un bambino di 7 anni che frequenta le elementari. "I bambini in questo quartiere vengono taglieggiati – prosegue – vengono minacciati se non consegnano il telefonino. Ma anche i bidelli hanno ricevuto minacce, e qualcuno ha avuto anche i vetri della macchina rotti". E conclude: "Ci sono bambini di 11 anni che non vogliono andare a scuola, e hanno ragione". Massimo, un altro genitore, vive a Villaggio Prenestino da sempre, ha frequentato le medie proprio in questa zona e oggi, diventato genitore, non la riconosce più: "C’è degrado, degrado ovunque: sporcizia, violenza. Da ragazzino potevo giocare per strada ora non si può più. Alcuni insegnanti che avevano provato a opporsi a questo clima sono dovuti andare via. Alcuni miei amici hanno mandato i loro figli a scuola a San vittorino, a qualche chilometro da qui, io i miei piuttosto li manderei anche a Frascati".
Ma a confermare la violenza e il degrado nella scuola sono anche gli stessi studenti. "Qui quando si menano, si menano di brutto: c’è del razzismo ma c’è anche chi fa a botte solo perché gli piace". È quanto raccontano alcuni ragazzi di seconda media riuniti davanti all’istituto Falcone dove stamattina uno studente di 15 anni, ripetente, è stato ferito con un coltello da un coetaneo romeno, anch’egli ripetente. Secondo i ragazzi non sono rari gli screzi tra italiani e romeni, ma "non c’è un gruppo che attacca briga più dell’altro, sono pari" proseguono i ragazzi. Ciò che accade di frequente invece, raccontano, è che i ragazzi "si imbruttiscano" cioè si guardino in cagnesco tra gruppi rivali. "Oltre alle risse – conclude un altro ragazzo – spesso vengono danneggiati o bruciati motorini".