Roma, scoppia il caso microspie al Campidoglio

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Roma, scoppia il caso microspie al Campidoglio

07 Gennaio 2017

Si è aperto il caso delle microspie. In un’intervista a ‘Il Messaggero’, l’ex capo delle segreteria politica della sindaca, Salvatore Romeo, dice “io e Virginia sapevamo delle cimici in Comune dal secondo giorno di governo della citta’”. Il timore che le conversazioni negli uffici venissero intercettate li avrebbe portati a fare briefing sul tetto del Campidoglio, come in una foto che alcuni mesi fa ritraeva i due.

“Sul tetto ci saremo andati quindici volte, quel giorno mangiavamo un panino, come sempre, poi è uscita fuori quella foto ed ecco che è scoppiato un caso”, dice Romeo. “Cimici? Magari ce le mettessero, così almeno capiscono che non abbiamo nulla da nascondere”, risponde invece la sindaca ai giornalisti. E poi: “Sentirebbero al massimo qualche parolaccia”, ironizza Raggi.

Romeo non spiega nell’intervista chi avrebbe dovuto mettere le cimici. Di solito quando si insedia una nuova amministrazione viene compiuta una bonifica degli uffici. La procura di Roma fa trapelare che nessuna attività di intercettazione ha riguardato gli uffici del Comune dopo l’insediamento della giunta Raggi. Altro tema dell’intervista al quotidiano il contenuto delle chat tra la sindaca, lo stesso Romeo, il vicesindaco Daniele Frongia e il capo del personale Raffaele Marra, contenute nelle carte dell’inchiesta che ha portato quest’ultimo in carcere per corruzione. “Se ci sono gli omissis nelle carte dell’inchiesta, tali devono rimanere, perchè non hanno rilevanza penale”, dice Romeo, secondo il quale le parti coperte dai magistrati sarebbero a carattere personale.

Nessuna attività di intercettazione è stata eseguita negli uffici del Campidoglio dopo l’insediamento della giunta guidata dalla sindaca Virginia Raggi. Lo precisano fonti della Procura di Roma in riferimento all’intervista rilasciata al ‘Messaggero’ dall’ex capo della segreteria politica della Raggi Salvatore Romeo in cui si parla, tra l’altro, della conoscenza di ‘cimici’ in Campidoglio “sin dal secondo giorno” di governo.