Roma, sindacati uniti in piazza. Non accadeva dal 2003

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Roma, sindacati uniti in piazza. Non accadeva dal 2003

22 Giugno 2013

La triplice, Cgil, Cisl e Uil, scende in piazza. Di nuovo unita dopo 10 anni per chiedere risposte su fisco e occupazione. Centomila persone arrivano da tutta Italia a Piazza San Giovanni, Roma. "In questi giorni si discute se a staccare la spina al governo sarà Berlusconi o il Pdl, ma a staccare la spina al governo saranno i cortei di disoccupati”, dice il leader di Cisl, Bonanni. 

Viene chiesto "coraggio" al Premier Letta, basta parole servono i fatti, perché "il tempo è finito" e "senza lavoro non c’è democrazia". Secondo il leader della Cgil, Susanna Camusso, "Non vanno bene i continui annunci che non si traducono in una scelta che dia il senso del cambiamento", chiedendo come primo segnale un alleggerimento della imposizione fiscale sul lavoro. Secondo Angeletti: "Torneremo a essere un Paese di migranti". E per Bonanni: "Letta deve avere coraggio". L’ultima volta che la Triplice si era mobilitata era stato per la manifestazione contro la finanziaria del Governo Berlusconi nel 2003.

Il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, ha dichiarato che "il decreto legge annunciato sul lavoro sarà un banco di prova fondamentale per la vita del Governo perché corrisponde al primo bisogno degli italiani e perché riguarda materia tradizionalmente divisiva sulla quale si è presto fermata anche la credibilità del Governo Monti”.

“Letta,” dice Sacconi, “dovrà dimostrare determinazione, ascoltare sindacati e soprattutto imprenditori per decidere poi in piena autonomia e coscienza su ciò che può pragmaticamente accrescere l’occupazione in Italia. E Letta sa bene che servono regole semplici e certe, anche sperimentali fino attuato il 2015, anno dell’Expo. Come conosce la necessita’ di ridurre il costo del lavoro ovunque, al nord come al sud. Dimostri quindi di saper superare veti ideologici e dia una spinta forte alla propensione ad assumere”.

Resta il discorso su quanto sia rappresentativo oggi il sindacato italiano del mondo del lavoro, nella sua complessità e nelle sue differenze. Quanto l’atteggiamento inflessibile, spesso conservatore, delle organizzazioni sindacali, riesca a fare i conti con un sistema del tutto rivoluzionato, dopo il posto fisso è tramontato, si sono modificati i modi di produzione, il tempo di lavoro, in un processo di modernizzazione legato alla globalizzazione della economica che forse non è stato compreso fino in fondo.