Roma, tre telefonate tra Buzzi e Muraro. L’assessora si dice serena
05 Agosto 2016
È polemica sulla telefonata tra il ras delle cooperative Salvatore Buzzi e l’assessore all’Ambiente della giunta Raggi, Paola Muraro, all’epoca consulente Ama, contenuta negli atti dell’indagine su Mafia Capitale.
Il commissarrio del PD di Roma ha scritto su Twitter: “Muraro parlava di appalti con Buzzi e si faceva segnalare in Ama dal marito carabiniere. Il tutto mentre gridava a gran voce ‘onestà ’.” Alessia Morani, vicepresidente del gruppo Pd ha aggiunto: “Direi che per Muraro la situazione si complica. Ma come può rimanere in carica? Di Maio non ha nulla da dichiarare su Buzzi e Muraro? E Di Battista? Oggi non intoniamo il coro onestà , onestà ? meglio omertà ?”
Ma l’assessora respinge al mittente tutte le accuse: “Che rapporti avevo con Buzzi? Io credo nel lavoro dei magistrati che hanno già valutato la telefonata come non penalmente rilevante. I giornali stanno basando alcuni articoli sul nulla, per me possono anche pubblicare tutta la telefonata. Io sono serenissima, non sono mai entrata nella vicenda di Mafia Capitale, però altri si, soprattutto alcuni del PD, che lasciavano mano libera a questa persona, ci mangiavano anche insieme…”.
E a chi le chiede se abbia mai pensato alle dimissioni in questi giorni Muraro ha replicato: “Mai, assolutamente mai”. Intanto da quanto si apprende in Procura il nominativo dell’assessore compare in altre due conversazioni con il ras del cooperative Salvatore Buzzi, ma nessuna è stata ritenuta penalmente rilevante. Le conversazioni sono contenute nei brogliacci delle intercettazioni, quindi non trascritte perché ritenute non rilevanti ai fini penali e vertono sulla richiesta di Buzzi, in qualità di socio della Cns di Bologna, di informazioni sull’appalto da 21,5 milioni di euro per la raccolta dei rifiuti.
In casa cinquestelle in mattinata la difesa della Muraro era stata affidata a un tweet dal profilo M5s Roma: “Mafia Capitale decine di PD indagati e arrestati. Nessun cenno alla Muraro. Crediamo alla magistratura, non ai giornali di partito”. E in un amen è arrivata la replica del deputato romano del Pd Miccoli: “Consiglio ai grillini di leggere la relazione del reparto investigativo del Ros dei carabinieri datata 11 luglio 2014, allegata alla prima ordinanza di custodia cautelare di Mafia Capitale. Nel capitolo IV, a pagina 774 (di 1585), c’è proprio il ‘cenno alla Muraro’ riportato oggi da numerosi mezzi d’informazione”.