Romani è il nuovo ministro dello Sviluppo economico
05 Ottobre 2010
di redazione
Paolo Romani è il nuovo ministro dello Sviluppo economico. Ha giurato stasera nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano nel corso di una breve cerimonia nella sala della Pendola al Quirinale. Il ministro era accompagnato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Dopo cinque mesi, dunque si sblocca la casella che il 5 maggio scorso aveva lasciato scoperta l’allora ministro Claudio Scajola che aveva rassegnato le sue dimissioni. Da allora è stato il premier Berlusconi ad assumere su di sé l’interim. Proponendo il nome di Romani, Berlusconi ha optato per la soluzione interna, proponendo alla guida del dicastero il vice ministro con delega alle telecomunicazioni e da sempre uno dei suoi fedelissimi . Il nome di Romani ha iniziato a circolare subito dopo l’uscita di scena di Scajola, ma solo oggi Berlusconi ha formalizzato al Quirinale la proposta. Numerose sono state le sollecitazioni del Capo dello Stato a procedere in tempi rapidi alla nomina del nuovo ministro, anche a fronte dei numerosi dossier aperti sul tavolo dello Sviluppo economico: le vicende Fiat, le crisi aziendali, il blocco nella distribuzione degli incentivi.
Paolo Romani è nato a Milano il 18 settembre del 1947 e risiede a Cusano Milanino. Diploma di maturita’ classica, giornalista pubblicista. Dal 30 giugno 2009 ricopre la carica di vice ministro per le comunicazioni. Nel comparto delle Tlc ha seguito da vicino lo sviluppo della banda larga e della rete di ultima generazione con l’obiettivo di superare il digital divide. Nel campo dell’emittenza si e’ detto favorevole alle modifiche alla legge sulla par condicio, giudicandola ‘illiberale e liberticida’. Andrebbe cambiata, secondo il suo orientamento, in senso proporzionale, eliminando quindi l’obbligo di riservare a tutte le forze politiche, grandi e piccole, lo stesso spazio. Dal novembre 2009 e’ assessore al Comune di Monza con delega all’Expo 2015.
Immediate le reazioni del mondo politico sulla nomina di Romani a ministro. Se nelle file della maggioranza si evidenzia la validità della soluzione e il ministro Rotondi parla di “scelta di eccellenza che premia un politico bravo, attento e scrupoloso”, l’opposizione ribatte con toni critici. Il leader Udc Pierferdinando Casini commenta secco: “Avrei preferito Confalonieri, sia per la sua conoscenza del mondo dell’impresa, sia per la sua conoscenza del mondo televisivo”. Sferzante il Pd Pierluigi Bersani secondo il quale “Mastro Geppetto costruirà in legno il ministro dello Sviluppo, e l’opera è in fase di rifinitura.
La verità è che qualunque ministro venga, non troverà più il ministero”. Dal mondo produttivo, il presidente di Rete Imprese Italia Carlo Sangalli chiede al neo-ministro più attenzione e impegni concreti a favore delle piccole imprese, apprezzando il fatto che “un dicastero così importante e strategico quale è quello dello Sviluppo Economico, riprenda la sua piena operatività soprattutto in una fase in cui, non sono ancora risolti del tutto i nodi della crisi”.