Romania: vincono socialdemocratici, governo nelle mani del presidente
12 Dicembre 2016
Il Partito socialdemocratico della Romania ha vinto le elezioni parlamentari nel paese. E’ il risultato, ancora non definitivo, delle consultazioni di ieri. I romeni sono stati chiamati alle urne per eleggere 466 parlamentari. Secondo l’Ufficio elettorale, il Psd si sarebbe aggiudicato circa il 46 per cento dei consensi in entrambi i rami del Parlamento. Solo il 20 per cento degli elettori rumeni avrebbero sostenuto il partito liberale nazionale (PNL).
Altri quattro movimenti politici dovrebbero essere rappresentati nel nuovo Parlamento, e cioè il partito ‘Salvare Romania dall’Unione’ (USR), l’Unione democratica degli ungheresi in Romania (UDMR), l’Alleanza democratica liberale (ALDE) e il partito ‘Movimento popolare’. L’affluenza alle urne nelle elezioni è stata del 39,49 per cento.
La soluzione più semplice per il post-elezioni sarebbe dare l’incarico al Psd, ma non è ancora chiaro chi sia il candidato premier e il nome scelto dal partito potrebbe determinare la scelta del presidente Klaus Iohannis. Il capo di stato, infatti, dopo le consultazioni di rito può, secondo l’interpretazione della Costituzione romena, dare l’incarico a chiunque, indipendentemente dalla maggioranza dei voti ottenuta da un partito.
Fattispecie che potrebbe verificarsi per due ragioni: da una parte il presidente ha dichiarato apertamente che in base alla legge, approvata nel 2001 e mai applicata con rigore, non darà l’incarico a chi ha processi pendenti (sorte condivisa dal leader Psd Liviu Dragnea e dall’ex premier Victor Ponta) e dall’altro Iohannis potrebbe optare per dare l’incarico al premier tecnico uscente Dacian Ciolos, appoggiato sia dal Pnl (suo partito di appartenenza) che dal movimento anti-sistema Usr di Nicosur Dan che ha ottenuto l’8,55% al Senato e l’8,49% alla Camera.
Il presidente del Psd, Liviu Dragnea, ha dichiarato che esclude un’alleanza per il futuro governo con il Pnl, l’Usr e il Pmp, ma non ha negato un’eventuale collaborazione con gli ungheresi dell’Udmr e ha ribadito che l’Alde resta il principale alleato per la formazione di una maggioranza parlamentare. All’estero hanno votato 106.038 cittadini romeni in 417 seggi elettorali.