Romano Prodi e le 36 lauree honoris causa
14 Aprile 2013
di redazione
C’è una storiella che circola nei corridoi del parastato, tra quanti sperano in un gettone pubblico che cada dal cielo. La storiella del patrocinio.
Alcuni aspettano fiduciosi che l’amministrazione pubblica apra i rubinetti dei finanziamenti. In molti si accontentano del patrocinio non oneroso pur di piazzare qualche logo istituzionale sulle loro iniziative risultando più credibili. Gli uni e gli altri concordano sul fatto che "il patrocinio non si nega a nessuno".
Un po’ come le lauree honoris causa fioccate negli ultimi anni, da Valentino Rossi a Vasco Rossi, per premiare i meriti personali ma anche per farsi un po’ di pubblicità riflessa.
Dicono che Romano Prodi si sia innervosito quando ieri il Foglio ha spulciato i suoi curricula in Rete sottolineando delle incongrunze tra il sito della Brown University e quello personale del Professore. La sua portavoce ha commentato piccata "Il Professore non ha mai partecipato, né vinto lo Zecchino d’oro".
In compenso Prodi ha 36 lauree honoris causa, le ultime prese soprattutto in Russia, Cina e Germania. Tra i riconoscimenti c’è anche quello della Università della Calabria, che la scorsa settimana è balzata agli onori delle cronache attribuendo un riconoscimento accademico onorario alla lady dell’antiglobalismo Vandana Shiva.
Ora va bene difendere l’autorevolezza internazionale del Professore, il suo curriculum parla da solo. Ma attenzione a non cadere nella storiella del patrocinio…