Romney e Giuliani protagonisti in tv

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Romney e Giuliani protagonisti in tv

06 Agosto 2007

Se il 23 luglio il dibattito ospitato dalla CNN tra i candidati democratici alla Casa Bianca aveva visto come protagonisti assoluti Hillary Clinton e Barack Obama, quello di ieri tra gli aspiranti presidente del partito Repubblicano – organizzato dalla ABC News – ha registrato il successo di Mitt Romney e Rudy Giuliani. Dell’ex governatore del Massachusetts e dell’ex sindaco di New York le battute più efficaci. Romney, secondo l’edizione on line del settimanale Time, è sembrato il più presidential dei nove candidati del GOP. Come di consueto, invece, Giuliani si è aggiudicato la palma della simpatia. Il confronto ha avuto come cornice l’Iowa, il primo Stato dove si terranno i caucases per la nomination. Se a livello nazionale Giuliani appare ancora saldamente in testa, in Iowa i sondaggi danno in pole position Romney, che dunque ce l’ha messa tutta per non deludere le aspettative. L’unico momento di nervosismo mostrato dal tycoon prestato alla politica si è avuto quando il senatore del Kansas, Sam Brownback, lo ha accusato di non essere chiaro sulla difesa della vita, un valore fondamentale per la base repubblicana. “Sono stanco”, ha risposto stizzito Romney, “di persone che ritengono di essere più sante di me solo perché sono contro l’aborto da prima di me”. A Romney va sicuramente attribuita la battuta più pungente della serata. Commentando le dichiarazioni del candidato democratico, Barack Obama, che nel giro di pochi giorni ha prima detto di essere disposto a discutere con leader di Paesi ostili e poi ha dichiarato che bombarderebbe le basi di Al Qaeda in Pakistan, ha affermato: “In una settimana si è trasformato da Jane Fonda in dottor Stranamore”.

Complessivamente, i nove candidati hanno smussato le differenze tra loro per attaccare compatti il partito dell’Asinello sui temi chiave dell’economia e della sicurezza nazionale. Per Giuliani, i Democratici vorrebbero “socializzare il sistema sanitario americano”, mentre l’ex governatore dell’Arkansas, Mike Huckabee, ha chiesto maggiori investimenti per una politica di prevenzione delle malattie. Sempre più battitore libero il senatore dell’Arizona, John McCain, che – scrive il Washington Times – è ormai un single-issue-candidate. Secondo il quotidiano conservatore, infatti, McCain riporterebbe ogni argomento al tema della national security. Perfino parlando di aborto, il veterano del Vietnam ha dichiarato che la difesa della vita ha a che vedere con la sicurezza nazionale, “perché dice molto su che tipo di nazione siamo”. Anche se nessuno dei candidati principali ha proposto un ritiro in tempi brevi dall’Iraq, Giuliani e gli altri hanno tenuto comunque a distanziarsi dall’amministrazione Bush, in deficit di popolarità. Romney ha ribadito a chiare lettere che non sarà la “fotocopia di George W. Bush”. Dal canto suo, McCain ha criticato aspramente l’invadenza del vicepresidente Dick Cheney. “Io”, ha avvertito, “starei molto attento affinché fosse a tutti chiaro che c’è un solo presidente”. Questa presa di distanze, è stato il commento dell’analista repubblicano Ed Rogers all’Associated Press, “deve essere bilanciata con il principio repubblicano di lealtà verso il presidente e rispetto per le autorità”. Insomma, per conquistare il ticket per Pennsylvania Avenue, i candidati del GOP dovranno anche dimostrarsi abili equilibristi.