
Rushdie non molla, torna in libreria l’incubo degli islamisti

05 Febbraio 2023
Salman Rushdie torna in libreria circa sei mesi dopo dopo la brutale aggressione islamista che gli un occhio e l’uso di una mano. Il 12 agosto scorso, Rushdie era stato gravemente ferito in seguito a un’aggressione sul palco di un festival letterario nello stato di New York.
Mentre si sta riprendendo dalla convalescenza, Rushdie pubblica il suo quindicesimo romanzo, “La città della vittoria”, Victor City, ambientato nell’India del XIV secolo. Il romanzo sarà nelle librerie da martedì 7 febbraio per Mondadori, in contemporanea mondiale con le uscite negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e negli altri paesi del Commonwealth. L’agente di Rushdie, Andrew Wyle, ha annunciato che lo scrittore angloindiano non promuoverà il romanzo con presentazioni pubbliche.
Rushdie in libreria da martedì con Victor City
Nel romanzo Rushdie racconta la vita magica e meravigliosa di una scrittrice di talento. “Tutto ciò che rimane è questa città di parole”, scrive la poetessa Pampa Kampana alla fine della sua epopea du 250 anni, un messaggio lasciato in un vaso come monito per le generazioni future: “Le parole sono le uniche vincitrici”.
Il potere della parola è centrale nella produzione letteraria di Rushdie, icona della libertà inseguito da anni dalla fatwa, una condanna a morte, islamista dalla pubblicazione de “I versetti satanici” alla fine degli anni Ottanta. Il romanzo include una rappresentazione romanzata della vita del profeta Maometto, con raffigurazioni che alcuni musulmani considerano blasfeme.
I versetti Satanici e la fatwa islamica
L’ayatollah Ruhollah Khomeini, la Guida Suprema dell’Iran, rilasciò la fatwa contro lo scrittore. Una dichiarazione in cui chiedeva la morte di Rushdie, mettendo una taglia di 2,5 milioni di dollari sulla sua testa ed esortando i musulmani a ucciderlo. La scorsa settimana alcuni amici e colleghi scrittori hanno detto al “New York Times” che la guarigione di Rushdie sta progredendo. Lo scrittore è al lavoro, di buonumore.
Non distruggeranno mai la cultura la vita e la bellezza finché avremo eroi della libertà come Salman.