Russia: caccia agli immigrati. Arrestati 380 nazionalisti
14 Ottobre 2013
di redazione
Una nuova ondata di violenze si è scatenata in Russia, a Mosca, dopo l’uccisione di un 25enne da parte di un immigrato. La polizia in tenuta antisommossa ha arrestato 380 persone che aveva dato il via a una vera e propria caccia agli immigrati “non slavi, musulmani e scuri di pelle”, prevalentemente provenienti dal Caucaso e dalle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale. Il fatto scatenante l’omicidio di un ragazzo russo di 25 anni ucciso a pugnalate da un immigrato davanti agli occhi della fidanzata. Tra i nazionalisti lo slogan più in voga è: “Gli immigrati riempiono gli appartamenti fino a farli esplodere e nessuno dice niente, senza documenti e la polizia resta a braccia incrociate”. l’immigrazione clandestina in Russia è uno dei maggiori introiti economici per ricchi sfruttatori russi che si procurano così la manodopera a basso costo. Si teme che il regime di Putin strumentalizzi le proteste violente che si sono verificate in quest giorni per reprimere le minoranze e acquisire consenso, senza risolvere le problematiche alla radice. Una proposta di natura opposta è venuta dall’unico vero oppositore di Putin, il blogger ex candidato sindaco a Mosca Alexei Navalny, che mira a combattere i fenomeni di razzismo massificato cercando però di garantire ai cittadini la legalità che richiedono.