Russia, Corte Penale Internazionale? No grazie, non è indipendente

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Russia, Corte Penale Internazionale? No grazie, non è indipendente

17 Novembre 2016

Nella mattinata di ieri l’agenzia di stampa TASS ha diffuso la notizia che il Presidente Vladimir Putin ha annunciato di non voler ratificare lo Statuto di Roma con il quale era stata istituita nel 1998 la Corte Penale Internazionale (CPI) con sede all’Aja.

La Russia aveva sottoscritto l’accordo nel 2000, accordo che poi era entrato in vigore nel 2002 a seguito della sottoscrizione di 60 stati così come previsto nello statuto. Secondo il diritto internazionale, alla firma dei ministri plenipotenziari avrebbe poi dovuto seguire la ratifica, invece, nella nota del Ministero degli Esteri, si evince che il Cremlino ha dichiarato di ritirarsi dal trattato di Roma istitutivo della CPI.

Secondo quanto comunicato dalle istituzioni russe, la Corte Penale Internazionale ha disatteso le aspettative in base alle quali era stata creata ovvero garantire la pace e la sicurezza all’indomani della Seconda Guerra Mondiale dal momento che sono state emesse solo quattro sentenze in 14 anni di attività a fronte però di un miliardo di dollari spesi.

A ciò si aggiunge – prosegue la nota- che la Corte non si dimostra adatta al ruolo dal momento che alcuni stati, come Stati Uniti, Israele e Cina, non hanno mai sottoscritto lo Statuto.

Secondo la Federazione russa, la Corte non è poi stata in grado di rendersi un tribunale internazionale autorevole e realmente indipendente. Putin aveva già in passato avanzato perplessità  in conseguenza del riconoscimento da parte della Corte dell’annessione della Crimea da parte di Mosca come un conflitto militare tra Russia e Ucraina. Il tribunale internazionale dell’Aja ha definito come «occupazione» la presenza russa sul territorio ucraino al fianco dei miliziani filorussi nel Donbass e ha accusato Mosca di sostenere militarmente i separatisti. 

Alcuni sostengono che il dietrofront di Putin di ieri dipenda dal conflitto siriano. Martedì il Congresso statunitense ha emesso nuove sanzioni contro Russia, Siria e Iran per i crimini di guerra compiuti nell’ambito della campagna siriana. Altri motivano la scelta del Cremlino come  precauzione per possibili nuove sanzioni legate al conflitto siriano date le diverse accuse mosse da alcune ong contro i metodi dell’esercito russo.