Russia, Cremlino a Usa: manifestanti di ieri non erano pacifici
13 Giugno 2017
di Redazione
Il Cremlino non si è mostrato troppo d’accordo con la valutazione data dalla Casa Bianca circa le proteste di ieri in Russia e con l’appello a liberare i manifestanti fermati. E’ quanto emerge dalle dichiarazioni del portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov. Gli Usa, per bocca, invece, del portavoce della Casa Bianca Sean Spicer, hanno condannato la repressione dei manifestanti in Russia e chiesto la loro liberazione. “Gli Usa sorveglieranno la situazione e chiederanno al governo russo di liberare immediatamente tutti i manifestanti pacifici”, ha detto Spicer. “Non siamo d’accordo con la formulazione stessa della questione. Non si tratta di quel tipo di appello che possiamo ascoltare”, ha dichiarato Peskov, spiegando di non concordare sull’uso dell’aggettivo “pacifici”.
“Eventi pacifici si sono svolti in diverse città della Federazione russa”, ha detto riferendosi agli venti previsti ieri per la Giornata della Russia, una festa nazionale. A suo dire, nei confronti di “coloro che sono stati impegnati in azioni provocatorie, violando la legge, le autorità hanno adottato misure che rispondono pienamente alla nostra legislazione“.
Quasi nelle stesse ore c’è un altro fronte aperto di scontro tra Russia e Usa. I senatori americani hanno, infatti, raggiunto un accordo su un documento che impone nuove sanzioni economiche alla Russia e che impedisce alla Casa Bianca la possibilità di alleggerirle, sospenderle o porne fine senza l’approvazione del Congresso. Inoltre, si prevede che alcune misure economiche restrittive, che finora erano comminate con ordini esecutivi del presidente, siano vagliate dai parlamentari. Tra queste rientrano le sanzioni che colpiscono i progetti per l’energia e l’industria russe.