Russia-Georgia. Mosca: “Aumenteremo i militari in Ossezia e Abkhazia”
05 Agosto 2009
di redazione
A tre giorni dal primo anniversario della guerra nel Caucaso, continuano le tensioni tra la Russia e la Georgia. Mosca ha nuovamente messo in guardia Tbilisi affermando che darà una "risposta dura" se quest’ultima continuerà nelle sue "provocazioni" contro l’Ossezia del Sud. Ad affermarlo è stato Valeri Loshinin, rappresentante russo ai negoziati sul disarmo a Ginevra.
"Se le teste calde di Tbilisi vorranno celebrare l’anniversario del fallimento dell’aggressione all’Ossezia del sud con delle provocazioni, otterranno una risposta ferma e dura", ha detto Loshinin, che ha denunciato la ripresa di spari e attacchi al territorio sudosseto da parte georgiana. "Preoccupa il fatto che il regime di Mikhail Saakashvili e quelli che sono alle sue spalle non abbiano tratto le dovute conseguenze dall’avventura dello scorso anno", ha affermato il ministero degli esteri di Mosca con una nota ufficiale.
Immediata la replica del presidente georgiano, Mikhail Saakashvili, in una intervista a una tv francese, della quale riferisce l’agenzia russa Itar-Tass: " La Georgia non aveva e non ha alcun desiderio di fare guerra alla Russia, poichè ciò sarebbe un suicidio per il Paese".
Saakashvili ha accusato i dirigenti russi di voler la guerra con la Georgia: "In Russia infatti si afferma che non è stata portata a termine l’opera in Georgia e che non sono riusciti ad attuare un cambio di governo nel nostro paese". A suo avviso, le azioni dela Russia "sono pericolose sia per la Georgia che per il mondo intero". Il presidente georgiano, che nelle ultime ore ha avuto un colloquio telefonico con il vicepresidente americano Joe Biden, ha al tempo stesso ribadito l’interesse della Georgia a entrare nella Nato, anche se sarà un processo lungo che richiederà anni.
Intanto, la Russia ha annunciato che intende aumentare il numero di militari dislocati in Abkhazia e Ossezia del Sud (le due repubbliche separatiste della Georgia delle quali la Russia ha riconosciuto l’indipendenza) dagli attuali 1800 a 3000 entro la fine dell’anno. "Attualmente ci sono circa mille soldati in Abkhazia e 800 in Ossezia del Sud. Entro la fine dell’anno saranno 1.500 in ognuna delle due regioni", ha dichiarato il vice ministro degli Esteri Grigori Karasin, citato dall’agenzia di stampa Ria-Novosti.
La notizia giunge poco dopo l’accusa di Mosca che la Georgia vuole riarmarsi in vista di una nuova aggressione: "La principale preoccupazione delle Forze armate georgiane è quella di opporsi a una minaccia dal Nord, cioè dalla Russia", ha detto oggi il vicecapo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe, Anatoli Nogovitsyn. "Di nuovo fanno di noi dei nemici", ha aggiunto Nogovitsyn in una conferenza stampa a Mosca, a pochi giorni dal primo anniversario del conflitto armato nel Caucaso. "Noi vediamo chiaramente che la Georgia si riarma, e che tutta l’attività militare è diretta contro la Russia. E da ciò derivano tutte le dichiarazioni politiche e le tante azioni provocatorie da parte dei georgiani", ha detto il vicecapo di stato maggiore.
Il viceministro degli Esteri ha quindi accusato gli Stati Uniti di continuare a fornire armi alla Georgia, e ha detto che questo provocherà "misure adeguate" di risposta da parte della Russia. Karasin ha aggiunto che, nonostante gli Usa sostengano che la loro collaborazione tecnico-militare con la Georgia riguardi sopratutto la riforma delle Forze armate e l’addestramento dei militari georgiani, "dai dati in nostro possesso risulta che le forniture di armi americane alla Georgia continuano". "Ciò costituisce una messa in guardia e ci induce ad adottare misure adeguate", ha affermato il vice ministro.
Karasin ha poi smentito le voci e le supposizioni circolate in Georgia e in Occidente, secondo cui Mosca mirerebbe a una annessione dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud. "La Russia non ha nessuna intenzione che miri all’annessione di Abkhazia e Ossezia meridionale", ha detto Karasin in una conferenza stampa a Mosca. A suo avviso è vero invece che l’aiuto russo alla costruzione delle strutture statali nelle due regioni ha un "carattere sistematico".
Mosca ha infine espresso il suo auspicio che la nuova dirigenza della Nato si mostrerà più prudente sugli eventi in Georgia: "Noi speriamo che il nuovo segretario generale della Nato si mostrerà più prudente riguardo alla situazione nel Caucaso, e che limiterà l’invio di falsi segnali a Tbilisi sul fatto che la potenza militare dell’Alleanza Atlantica sarà in ogni caso dalla parte dei dirigenti della Georgia", ha detto il viceministro degli esteri russo sostenendo che l’appoggio della Nato "non è più incondizionato come lo era un anno fa".