Russia, kamikaze metro Pietroburgo istruito da foreign fighters

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Russia, kamikaze metro Pietroburgo istruito da foreign fighters

06 Aprile 2017

Il Comitato investigativo (l’Fbi russo), in collaborazione con il Comitato di Sicurezza Nazionale del Kirghizistan, sta verificando la versione – quasi certa – che il cittadino di etnia uzbeka, ma proveniente dal kirgizistan, Akbarjon Djalilov, avrebbe ottenuto istruzioni per la preparazione della bomba nella metropolitana di San Pietroburgo da organizzazioni terroristiche e combattenti in Siria.

L’indiscrezione arriva direttamente dal quotidiano russo Kommersant. Secondo il giornale, Djalilov potrebbe aver cominciato a comunicare attivamente con i radicali uzbeki che a centinaia hanno aderito al gruppo terroristico attivo in Siria al-Tawhid wal-Jihad. Jama’at al-Tawhid wal-Jihad (Organizzazione del Monoteismo e Jihad) è un gruppo jihadista guidato dal giordano Abu Musab al- Zarqawi.

Gruppo nato in Giordania nel 1999, è poi diventato una rete decentrata durante l’insurrezione irachena (2003-11) con combattenti stranieri e una notevole adesione irachena. Molti dei presunti compagni di Djalilov vivono nella regione di Osh del Kirghizistan. Lo scorso anno, l’organizzazione è stata riconosciuta in Kirghizistan come terroristica, e i suoi membri, dopo essersi dati alla clandestinità, hanno cominciato l’attività di reclutamento su Internet e le reti sociali. 

Il Comitato investigativo russo, intanto, ha annunciato ufficialmente di aver trovato – nell’appartamento dove viveva il ragazzo e che aveva preso in affitto un mese fa – materiale importante per le indagini: del nastro biadesivo e “altri elementi”, simili a quelli ritrovati nella costruzione del secondo ordigno, quello piazzato nella metropolitana, ma rimasto inesploso.