Russia-Usa. Medvedev: “Pronti a rapporti più sicuri e moderni”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Russia-Usa. Medvedev: “Pronti a rapporti più sicuri e moderni”

02 Luglio 2009

Il presidente russo Dmitri Medvedev spera che il summit a Mosca della prossima settimana con il collega Usa Barack Obama "si concluda con un risultato", confermando la reciproca disponibilità dei due Paesi a costruire "rapporti più sicuri e moderni". "Gli Usa dimostrano la disponibilità a costruire rapporti con la Russia più sicuri e più moderni e anche noi siamo pronti a farlo", ha detto il leader del Cremlino sul suo videoblog.

Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev spera che "sarà realizzato il desiderio sincero di aprire una nuova pagina nella cooperazione russo-americana", dopo che le relazioni tra i due Paesi sono scadute con la precedente amministrazione americana a un "livello da guerra fredda". "Bisogna riconoscere che le relazioni tra i nostri Paesi si sono degradate in questi ultimi anni. Crisi di fiducia, inazione, assenza di volontà di intraprendere qualcosa, si possono usare le parole più varie", ha osservato Medvedev dal suo videoblog.

"Il fatto è che, nonostante i contatti personali per niente male con il presidente precedente (George W. Bush, ndr), le relazioni tra la Russia e gli Usa sono precipitate a livello di ‘guerra fredda’". "Spero che il desiderio sincero di aprire una nuova pagina nella cooperazione russo-americana sarà realizzato e in fin dei conti sicuramente sarà utile sia per i nostri Paesi sia per tutto il mondo", ha proseguito, ricordando la grande responsabilità dei presidenti dei due paesi anche a livello mondiale. "È giunta l’ora di unificare gli sforzi. Noi dobbiamo migliorare i nostri rapporti per risolvere i numerosi problemi di fronte ai quali si trova oggi il mondo", ha aggiunto.

Tra gli altri appuntamenti di Obama durante la sua visita a Mosca dal 6 all’8 luglio, c’è anche quello con l’ultimo presidente dell’Urss Mikhail Gorbaciov. Lo rende noto l’agenzia Ria Novosti citando il consigliere aggiunto per la Sicurezza Nazionale, Denis McDonough. L’incontro è previsto martedì, dopo una colazione di lavoro in mattinata con il premier Vladimir Putin.

Il giorno prima, invece, Obama avrà una serie di incontri, informali e non, con il leader del Cremlino Dmitri Medvedev, con cui terrà una conferenza stampa e parteciperà ad una cena nella quale i due leader saranno accompagnati dalle rispettive consorti, Michelle e Svetlana. A marzo Gorbaciov è stato il primo leader politico russo ad aver varcato le porte della Casa Bianca per incontrare il nuovo presidente Usa e il suo vice Joe Biden. Una visita in contemporanea con quella di una autorevole delegazione americana guidata dall’ex segretario di Stato Henry Kissinger: due veterani della politica russa e americana che sembrano aver tastato il terreno in vista del primo faccia a faccia tra i due presidenti, avvenuto il primo aprile a Londra a margine del G8.

Per molti non è un incontro casuale. Gorbaciov è stato uno dei primi in Russia ad accogliere con entusiasmo la vittoria di Obama per uscire dagli errori dell’ epoca Bush. Gli ha consigliato di fare un pò di ‘perestroikà (ristrutturazione) per riformare il sistema finanziario Usa e ha perorato la causa di un riavvicinamento tra Mosca e Washington, sulla linea del Cremlino. Il Premio Nobel per la pace è anche co-editore di Novaia Gazeta, il giornale di opposizione dove lavorava Anna Politkovskaia e al quala Obama, come già Medvedev nei mesi scorsi, ha concesso un’intervista che uscirà prima del suo arrivo a Mosca. Recentemente, forse anche per lanciare un partito socialdemocratico che non ha ancora visto la luce, ha aumentato le sue critiche nei confronti di un Paese che ritiene ancora a metà del guado sulla via della democrazia, ostaggio di un unico partito (Russia Unita) da lui definito "peggio del Pcus", quello guidato da Putin.