Russiagate, Trump indagato per intralcio alla giustizia: lo scrive il Washington Post

Il presidente Usa Donald Trump sarebbe indagato dal procuratore speciale Robert Mueller per una possibile ‘ostruzione alla giustizia’. E’ quanto scrive il Washington Post citando funzionari non indentificati. Mueller sta indagando sulla presunta interferenza della Russia nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 e sulla possibile collusione tra Mosca e la campagna pro Trump. L’ostruzione alla giustizia dell’attuale inquilino della Casa Bianca avrebbe avuto inizio nei giorni successivi al licenziamento dell’ex direttore Fbi James Comey, il 9 maggio scorso, che indagava sul Russiagate. Si tratta di un capo d’imputazione che potrebbe costruire la base per un impeachment nei confronti del presidente. Ma per adesso continuano ad essere mere teorie complottiste.

Duro il commento del portavoce del presidente Trump, Mark Corallo: “La fuga di notizie dell’Fbi riguardanti il presidente è scandalosa, ingiustificabile e illegale”.  L’intera vicenda è “oltraggiosa, imperdonabile, illegale“, ha detto, poi, il portavoce del suo legale, che ha ribadito l’assenza di qualunque collusione tra la Russia e il presidente americano, definita una “caccia alle streghe” pilotata dai democratici.

Attenendoci alla ricostruzione del Washington Post, prima di essere fatto fuori, Comey aveva assicurato al presidente che non era indagato ma Trump, ha rivelato l’ex capo dell’Fbi, lo aveva messo sotto pressione affinché abbandonasse le indagini sui legami sospetti tra Michael Flynn, ex consigliere della Casa Bianca sulla Sicurezza nazionale rimosso a febbraio, e il Cremlino. Secondo la versione più accreditata citata dal Washington Post, è possibile che sia il Congresso, piuttosto che il dipartimento della Giustizia, a valutare eventualmente le accuse a carico di Trump (sempre che siano confermate dalle indagini) e se avviare o meno la procedura di impeachment.