Russo: “Inutile il decreto sui rifiuti”

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Russo: “Inutile il decreto sui rifiuti”

06 Luglio 2007

Intervista a Paolo Russo di Paolo Martone

On. Russo, chi sono i veri responsabili di questa catastrofe?
Chi ha governato questa Regione, questa Provincia e questa città. Ad altri spetta individuare responsabilità pendenti rilevanti, io indico i responsabili dell’incapacità politica, gestionale, istituzionale e morale. Chiamparino e Cacciari hanno ribadito che se fossero stati sindaci, amministratori di queste terre per vergogna da tempo si sarebbero dimessi.

Come si esce da questa situazione?
Già il presidente Ciampi indicò la strada: ad ognuno il suo. Insomma, ogni realtà territoriale, ogni ambito, ha l’obbligo etico prima che ambientale di trattare e smaltire i rifiuti che produce. E’ il caso di Napoli che produce più o meno un terzo dei rifiuti dell’intera regione e che deve farsi carico perlomeno di quelli. Si proceda con un’ordinanza imponendo la separazione della frazione secca da quella umida, si individuino i luoghi dove costruire impianti di trattamento della parte umida, impianti di CDR e, senza infingimenti, impianti di trattamento finale. Credere che la soluzione salvifica ha un connotato ideologico e quindi praticare la strada della politica “rifiuti zero” o peggio della irresponsabilità volendo di volta in volta trattare i rifiuti altrove, in Germania, in Romania (Sic!) o ad Acerra è tipico di una sinistra confusa e retrò.

Il decreto legge, poi convertito in legge, può essere risolutivo o è il classico “pannicello caldo”?
Non serve a nulla, indica quattro aree di discarica che non saranno mai realizzate e mai utilizzabili, cosa che rappresenta la vera necessità in questa situazione di emergenza. E’ improduttivo perchè non c’è uno che decide, in guerra c’è bisogno di chi decide, prima c’era una “triarchia” (Bassolino-Pecoraro Scanio-Bertolaso), ora ci sarà una “diarchia” composta dal presidente della regione e dal ministro dell’Ambiente, con Bertolaso esautorato. Infine comporterà un aumento della TARSU, che è già la più alta d’Italia.


Mi meraviglio molto che si sia lasciato imbrigliare, lui, uomo esperto e capace risolutore d’emergenze nel teatrino dei santuari della politica campana. Se molla è perchè non lo fanno operare, ma se non molla comunque è totalmente legato nell’azione.

La commissione sull’emergenza rifiuti da lei presieduta nella scorsa legislatura a quali conclusioni è arrivata? E le proposte che ha formulato sono state seguite dalle autorità competenti?
Ha indicato fatti specifici all’opinione pubblica ed alla magistratura. Ha individuato una straordinaria responsabilità nei confronti del presidente Bassolino: sperperi, consulenze, appalti, insomma, una “bailamme” di disamministrazione. Le proposte suggerite ai commissari, al sindaco di Napoli, ai presidenti di provincia e regione sono state puntualmente disattese.

Non pensa che in presenza di continue proteste popolari per quanto riguarda l’installazione di termovalorizzatori le istituzioni debbano usare la forza e imporre la costruzione di questi impianti?
Chi protesta contro i termovalorizzatori non è stato posto nella condizione di conoscere. Maldestri tentativi di persuasione sono stati operati con il metodo del risarcimento “ex-post” e ciò ha ingenerato la sensazione che gli impianti erano dannosi e pericolosi. A ciò si aggiunge la scellerata azione del sindaco di Napoli che continua a rifiutare questi impianti inducendo legittimamente la considerazione del danno. Poi ci sono i “NO” ideologici. Se non si inverte l’iniziativa politica partendo dal basso, rendendo protagonisti i cittadini e le associazioni di territorio diventa difficile rendersi protagonisti di una nuova stagione di sensibilità ambientali che misurino sempre le soluzioni più praticabili e meno inquinanti. Così nel mondo si costruiscono impianti che vengono continuamente monitorati dal punto di vista tecnico, scientifico e delle sensibilità sociali. Nulla di tutto questo sinora è stato fatto.