Sacconi: “Alcuni contenuti del Job Act potrebbero essere ostili alle imprese”
09 Gennaio 2014
di redazione
Secondo il Presidente dei senatori del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi: "Potrebbero rivelarsi ostili all’impresa alcuni contenuti significativi del job act di Renzi. Primo: un costoso sussidio universale se finanziato, come oggi è, da contributi sul lavoro. Secondo: l’eliminazione o l’irrigidimento ulteriore di tipologie contrattuali flessibili in cambio di un allungamento del periodo di prova nei contratti a tempo indeterminato, riempito peraltro da obblighi formativi. Terzo: una legge sulla rappresentanza e gli accordi sindacali a tutto vantaggio dei sindacati più radicali. Quarto: la presenza dei rappresentanti eletti dei lavoratori nei Consigli di amministrazione". "Non a caso," prosegue Sacconi, "le aperture maggiori o i silenzi interessati si manifestano nella sinistra più radicale perché potremmo essere in presenza di un progetto che è stato comunicato in termini di maggiore favore per le imprese e che invece si rivela una versione aggiornata del vecchio approccio ideologico al lavoro. Come dice Alfano, il job act potrebbe essere una old soup, una vecchia minestra".