Sacconi: “L’agenda Monti campionario di buone intenzioni poco credibili”
24 Dicembre 2012
di redazione
"L’agenda Monti è un campionario di buone intenzioni rese poco credibili dai comportamenti dello stesso Governo Monti e dalla prospettiva annunciata di una coalizione di sinistra-centro", lo dichiara il senatore Maurizio Sacconi, ministro del lavoro nell’ultimo governo Berlusconi.
"La riforma delle pensioni è consistita nell’azzeramento di ogni transizione al nuovo regime salvo poi dover riconoscere il fenomeno degli ‘esodati’ per accordi sindacali che ha, a sua volta, evidenziato i molti altri che, non protetti da accordi, rischiano in età avanzata di rimanere senza lavoro e senza pensione. E’ possibile – ma non se ne parla – introdurre flessibilità nella previdenza pubblica, sostenute dalla contribuzione volontaria e da un calcolo corretto della prestazione".
"In materia di lavoro – prosegue Sacconi – "l’agenda afferma che ‘non si può tornare indietro’. Eppure è evidente il suo fallimento in quanto ha ridotto la propensione ad assumere per cui sarebbe utile tornare alla legge Biagi. E’ paradossale una promessa di semplificazione da parte di chi ha appena praticato la complicazione della regolazione. Ne è una garanzia la usuale autopromozione di Pietro Ichino perché le sue ipotesi di riforma sono sempre state rifiutate dalle organizzazioni di impresa in quanto onerose e impraticabili".
"Singolari sono le affermazioni sulla concertazione", conclude, "perché il Governo Monti ha inseguito in tutti i negoziati la CGIL come testimoniano i contenuti prodotti, arrivando a varare la riforma del lavoro contro tutte le organizzazioni d’impresa".