Sacconi: “Sale la disoccupazione, il Primo Maggio governo e parlamento prendano impegni sul Lavoro”

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Sacconi: “Sale la disoccupazione, il Primo Maggio governo e parlamento prendano impegni sul Lavoro”

30 Aprile 2013

"I dati sulla disoccupazione e sulla occupazione depositati dalla periodica rilevazione ISTAT si confermano angoscianti ed investono tutte le fasce di età e di genere anche se continua ad evidenziarsi con un ulteriore incremento la disoccupazione giovanile", lo dice il senatore Maurizio Sacconi.

A marzo, infatti, gli occupati in Italia secondo l’ISTAT sono diminuiti ancora una volta. 50mila lavoratori in meno di febbraio. 248mila in meno rispetto al 2012 dall’inizio dell’anno. Il tasso di disoccupazione non si sposta dall’11,5 per cento di febbraio. Ci sono almeno altre 70mila persone che a marzo, rispetto al mese precedente, non hanno o non hanno neppure cercato un lavoro (+0,5), del tutto sfiduciate e spesso a rischio povertà. La disoccupazione tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni è al 38,4 per cento, +o,6 punti sempre a marzo rispetto a febbraio.

"Il lavoro è insomma la inesorabile priorità per il Governo e per il Parlamento, la misura del successo o dell’insuccesso delle politiche pubbliche, il fondamentale indicatore della coesione sociale", prosegue il ministro del lavoro del governo Berlusconi.

"Nell’occasione del 1 Maggio, Governo e Parlamento devono rinnovare l’impegno a produrre crescita con lavoro anche attraverso interventi correttivi sulla recente regolazione –  in funzione di una maggiore propensione ad assumere – e sul cuneo fiscale, soprattutto dei primi contratti permanenti in favore delle fascie deboli. Così come appare possibile un immediato rafforzamento delle azioni per la occupabilità dei giovani e degli adulti".

"Nel primo caso lo strumento è l’apprendistato che Stato, Regioni e parti sociali devono rendere più semplice e più  conveniente. Nel secondo caso l’invecchiamento attivo può essere promosso combinando i fondi interprofessionali per la formazione con le agenzie di outplacement mentre imprese e sindacati devono ritarare organizzazione del lavoro e dinamiche salariali sulla convenienza a mantenere occupati gli adulti".

"La crescita del lavoro," conclude Sacconi, "si collega peraltro alla crescita della produttività che solo lo sviluppo della contrattazione di prossimità può realizzare".