Sale il rapporto deficit/Pil delle amministrazioni pubbliche

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Sale il rapporto deficit/Pil delle amministrazioni pubbliche

02 Luglio 2009

Il rapporto deficit/Pil delle amministrazioni pubbliche è salito al 9,3 per cento nel primo trimestre 2009 (5,7 per cento nel corrispondente periodo 2008), il valore più alto dal primo trimestre del 1999. Lo comunica l’Istat, che diffonde i dati del Conto economico delle Amministrazioni Pubbliche. Il dato diffuso è conforme al Sec ’95, ma non ai parametri di Maastricht perché non considera l’impatto degli swap nel calcolo dell’indebitamento.

Il saldo corrente, nel primo trimestre, è stato negativo per 21,977 miliardi, con un’incidenza sul Pil del -6 per cento. Le entrate totali sono diminuite del 2,8 per cento tendenziale, con un’incidenza sul Pil del 39,9 per cento; le entrate correnti sono diminuite del 2,9 per cento per l’effetto combinato della di una diminuzione delle imposte dirette (-4,6 per cento), delle imposte indirette (-4,9 per cento) e dei contributi sociali (-0,1 per cento), e della crescita delle altre entrate correnti (+0,9 per cento). Le entrate in conto capitale sono salite del 24,8 per cento tendenziale.

Le uscite totali sono aumentate del 4,6 per cento tendenziale, con un valore rispetto al Pil del 49,2 per cento(45,6 per cento nel 2008): le uscite correnti sono salite del 3,9 per cento, per la crescita del 7 per cento dei redditi da lavoro dipendente (sui quali hanno influito i rinnovi contrattuali dei dipendenti dei ministeri, della scuola, degli enti pubblici non economici, dell’università e degli enti di ricerca), del 7,4 per cento dei consumi intermedi, del 5,6 per cento delle prestazioni sociali in denaro, dello 0,3 per cento delle altre uscite correnti e di una diminuzione del 7,8 per cento degli interessi passivi (che risentono della discesa dei tassi di interesse iniziata negli ultimi mesi del 2008).

Le uscite in conto capitale sono aumentate in termini tendenziali del 15,3 per cento a causa dell’incremento degli investimenti fissi lordi (+17,4 per cento) e delle altre uscite in conto capitale (+12 per cento). L’aumento degli investimenti fissi lordi, sottolineano i tecnici dell’Istat, è stato influenzato dal ritrasferimento agli enti di previdenza degli immobili non ancora venduti nell’ambito delle operazioni Scip classificati come investimenti.

Da ricordare anche che tradizionalmente il primo trimestre dell’anno è quello in cui si registra il rapporto più alto tra deficit e pil, che poi nel corso dell’anno viene corretto con le decisioni di politica economica. In valore assoluto l’indebitamento netto registrato nel primo trimestre è pari a 34,082 miliardi di euro.