Salute. Trapianto senza precedenti a Pavia: intervento record cuore-polmoni

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Salute. Trapianto senza precedenti a Pavia: intervento record cuore-polmoni

25 Agosto 2009

Grande successo per l’Italia dei trapianti. Una prima mondiale frutto di un gioco di squadra fra la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia e l’ospedale San Gerardo di Monza, che hanno "risuscitato a nuova vita" un uomo di 49 anni sottoposto a un intervento cuore-polmoni "senza precedenti nella letteratura scientifica internazionale", assicurano gli autori dell’operazione record.

In attesa del delicato trapianto eseguito tra il 19 e il 20 agosto a Pavia, il paziente è sopravvissuto a Monza per quasi 2 settimane, collegato a un dispositivo "ponte" in grado di fare le veci degli organi danneggiati: la macchina cuore-polmoni di nuova generazione si chiama Ecmo (Extra corporeal membrane oxygenation), e presto sarà resa disponibile in tutti i principali centri della rete lombarda dell’emergenza-urgenza.

In video-collegamento nella sede dell’assessorato regionale alla Sanità anche il presidente lombardo, Roberto Formigoni, "fisicamente al meeting di Rimini ma spiritualmente lì con voi – ha detto – per celebrare un nuovo caso di eccellente sanità e collaborazione perfetta fra ospedali".

Come conseguenza di una cardiopatia congenita non ben trattata nell’infanzia, il paziente "soffriva di sindrome di Eisenmenger – ha spiegato Mario Viganò, primario di cardiochirurgia e chirurgia dei trapianti al Policlinico San Matteo di Pavia – Una malattia che causa un abnorme aumento della pressione arteriosa polmonare. Le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate all’inizio di agosto". Tanto da rendere necessario un trapianto di cuore-polmoni il prima possibile, che proprio per il carattere d’urgenza è avvenuto appena una settimana dopo l’inserimento del malato in lista d’attesa: gli organi sono arrivati da Napoli, identificati dal Centro nazionale trapianti e dal Nit (Nord Italia Transplant) e prelevati dai chirurghi dell’Irccs pavese. Le condizioni del paziente sono oggi soddisfacenti e in costante ma lieve miglioramento. "La fase di recupero procede per ora senza problemi", ha commentato Viganò. Seguirà poi la riabilitazione.

E’ la storia di "un caso limite, di un paziente praticamente miracolato", l’ha definito Carlo Lucchina, direttore generale Sanità della Regione Lombardia, presente in via Pola con Viganò, con il primario di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Gerardo di Monza, Roberto Fumagalli, con il direttore generale del Policlinico San Matteo di Pavia, Pietro Caltagirone, e il direttore sanitario dell’azienda ospedaliera monzese, Oscar Di Marino. "Ha la forma di un piccolo trolley" per il bagaglio a mano in aereo, ha sottolineato Lucchina mostrando la foto dell’Ecmo. Ma grazie a un sofisticato sistema di pompe miniaturizzate è un autentico "blocco cuore-polmoni" portatile, che "permette di stabilizzare il paziente in un ospedale e di trasportarlo in sicurezza in un altro", ha puntualizzato Fumagalli.

L’operazione di Pavia è durata "7 ore circa" e ha coinvolto una decina di specialisti fra cardiochirurghi e cardioanestesisti. "Il tempo di ischemia degli organi arrivati da Napoli era di 4 ore e 15 minuti, il che per il cuore significa essere al limite" del tempo massimo entro cui agire, ha aggiunto Viganò. Il futuro? "Non sappiamo ancora quando sarà possibile dimettere il paziente", ha affermato lo specialista, ribadendo che il suo decorso è comunque buono. L’esperto, tuttavia, non nasconde la delicatezza dell’intervento: "In Italia i trapianti cuore-polmoni li fa solo il San Matteo di Pavia, dove dal 1991 abbiamo operato all’incirca 40 pazienti con una sopravvivenza del 50% a 10 anni".