“Salvate il verde di Roma”

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“Salvate il verde di Roma”

13 Marzo 2011

C’erano una volta i meravigliosi dipinti impressionisti ed espressionisti che resero note al mondo le meraviglie della campagna romana, con le rovine immerse nel verde ed i pastori intenti a pascolare mandrie tra antichi acquedotti. C’erano una volta i platani, i lecci e gli altri secolari alberi di Roma, che si levavano maestosi rendendo la capitale una metropoli in perfetto equilibrio tra natura ed opera dell’uomo. C’erano e ora rischiano si sparire. Ce lo ha spiegato Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario di Wwf Italia, che ha tracciato un quadro delle principali criticità ambientali della nostra città ed ha proposto la sua ricetta per salvaguardare il bello intorno a noi.

Quali sono le più rilevanti criticità ambientali che interessano Roma?

Il problema atavico è quello dei rifiuti. Da noi si va avanti ancora con il sistema medievale di buttare l’immondizia fuori dalla porta. C’è poi la questione della cementificazione della campagna romana, dove si continua a costruire. La popolazione della capitale non è aumentata, ma in giro ancora si vedono gru e palazzi in via di realizzazione, quando poi, anche nei quartieri più nobili, ci sono appartamenti disabitati. In questo modo si sta distruggendo un paesaggio splendido.

Lei ha parlato di problema rifiuti. Come si risolve il caso Malagrotta?

La prima cosa da fare sarebbe quella di ridurre anche in modo coattivo la vendita d’involucri che avvolgono i prodotti in commercio. Oggi (ieri ndr) è San Valentino: andate a comprare qualche cioccolatino e vedrete quanto poco ci sia di commestibile e quanto invece di stagnola, plastica e cartone. La maggior parte dei rifiuti che produciamo deriva proprio da questa esagerazione.

C’è anche la via della differenziata.

Esatto. Occorre educare i cittadini a dividere i rifiuti, in particolare quello secco. Per quanto riguarda l’umido una parte può essere riutilizzata per la creazione di fertilizzanti organici e quindi bio-compatibili, grazie ai sistemi di compostaggio. Il resto, una piccola percentuale, si può anche eliminare con la combustione.

Da quali grandi metropoli possiamo prendere esempio?

Stoccolma e tutte quelle del nord Europa. Anche se c’è da tener conto del fattore densità demografica, che lì è nettamente inferiore. In Italia in dieci anni si è passati da 100 a 200 abitanti per chilometro quadro a causa dell’immigrazione. Un elemento decisivo sul piano dei rifiuti.

A Milano è scattato l’allarme polveri sottili e anche Roma sta raggiungendo livelli piuttosto preoccupanti di Pm10. Qual è la ricetta giusta per arginare il fenomeno?

Lo sviluppo del servizio pubblico, allargando le corsie preferenziali, l’implemento delle piste ciclabili che incentivino i cittadini a muoversi in bici a Roma e il miglioramento dei sistemi semaforici. Il rosso è decisamente troppo lungo e la maggior parte dello smog deriva proprio dalle auto ferme agl’incroci. E’ poi necessario optare per il metano come sistema di carburazione degli autobus e scoraggiare il trasporto privato, evitando di costruire nuovi parcheggi. E’ un problema serio e io ne so qualcosa…

In che senso?

Fino al 2004 giravo in bici. Poi cominciai ad avere una strana tosse. Feci la radiografia ed il medico disse a mia moglie che fumavo troppo. Beh io non ho mai acceso una sigaretta in vita mia. Era tutta colpa dell’inquinamento atmosferico.

Come sta il verde della capitale?

La situazione è nettamente migliorata rispetto a quando cominciammo con le nostre battaglie. Oggi ogni cittadino ha a disposizione più metri quadri di aree verdi. Va senz’altro risolto il problema dell’abbattimento degli alberi. Le piante sono importanti, non solo perché producono ossigeno, ma anche perché assorbono le polveri sottili. Non si possono buttar giù per fare parcheggi!

Si può mandare avanti una grande città con le energie rinnovabili?

Sicuro. Ma è un problema che riguarda tutta Italia. Bisogna mettersi su una strada virtuosa per arrivare al massimo sfruttamento delle rinnovabili. Va senz’altro individuata la fonte di energia migliore, da punto di vista del risparmio e dell’efficienza.

Alemanno sembra aver accantonato l’idea del Gp di Roma. Voi eravate sul fronte opposto rispetto a quello del sindaco.

Il Gp avrebbe creato enormi problemi d’inquinamento atmosferico e acustico ed avrebbe portato con sé un’edificazione massiccia. Speriamo non se ne parli più..

Che giudizio dà a quest’amministrazione sul piano delle politiche ambientali?

Non vedo alcun miglioramento di rilievo. Ma le vecchie non è che fossero migliori.

Ha qualche richiesta da fare al nuovo assessore all’ambiente Visconti?

La campagna romana va difesa dal cemento e dall’asfalto. Bisogna poi aumentare, ovunque possibile, il verde pubblico e, per converso, cessare la potatura ed il taglio selvaggio degli alberi, pubblici e privati. Occorre sviluppare la differenziata porta a porta. Ed infine promuovere l’uso della bicicletta. Visconti è giovane si faccia vedere in giro nei quartieri in versione ciclista… 

(Tratto da Noiroma)