Salviamo le Scuole paritarie!

Per una Primavera Demografica
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Salviamo le Scuole paritarie!

Salviamo le Scuole paritarie!

17 Giugno 2020

Con le risorse previste dal Decreto Rilancio il 30 per cento delle scuole paritarie potrebbe non riaprire a settembre. E’ questo lo scenario che si prospetta se quanto stabilito dal governo in materia di diritto allo studio non cambierà. Così cinquanta associazioni non profit del Comitato POLIS PRO PERSONA guidato da Domenico Menorello con l’attiva collaborazione di Suor Anna Monia Alfieri hanno lanciato un appello al mondo politico – appello diventato virale in poco tempo e al quale hanno aderito molte associazioni ed esponenti politici – affinché “vengano riparate gravi ingiustizie nei confronti della fondamentale realtà delle scuole pubbliche paritarie italiane, che potrebbero invece offrire ulteriori opportunità al sistema scolastico italiano in questo grave momento”.

Le richieste delle associazioni non sono per nulla ardite. Anzi! Quanto alle misure economiche “in materia di istruzione”, fra cui le condizioni igieniche delle lezioni o il potenziamento della didattica a distanza nonché le “misure di contenimento del rischio epidemiologico” “in relazione all’avvio dell’anno scolastico”, le risorse stanziate sono tutte ad appannaggio della scuola statale, “nonostante il “sistema nazionale di istruzione” sia “costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie” (art. 1 Legge n. 62/2000)”. In base a quanto disposto sembrerebbe che gli studenti delle paritarie non avrebbero alcun bisogno di veder tutelata la propria salute. Ma non è tutto. In una situazione di crisi economica, le famiglie non riescono a pagare le rette scolastiche, fonte di sostentamento per le scuole paritarie (utili anche per la sanificazione dei locali). Ebbene, l’art. 233 del decreto stanzia € 155,74 per ciascuno degli 866.805 alunni delle paritarie, cifra che corrisponde a neanche metà della retta di un mese! In questo modo si corre il rischio di annichilire il diritto “prioritario” e sacrosanto dei genitori di essere liberi di scegliere quale istruzione offrire ai propri figli, diritto tutelato dalla nostra Costituzione. “Nel momento in cui viene opportunamente riconosciuto un bonus di € 500 per una vacanza (art. 176) o per un monopattino elettrico (art. 229), l’istruzione -ci sembra- meriti ben di più!” si legge nel comunicato. Non da ultimo, le scuole paritarie possono offrire un aiuto fondamentale anche alla scuola statale, mettendo a disposizione i propri spazi resi necessari per garantire il distanziamento sociale.

Insomma, si tratta di ingiustizie alla quale è necessario porre rimedio. Volute o non volute? Questo non è dato sapersi. Se però vogliamo dare credito a quanto affermato da qualche esponente grillino il quale ha sostenuto che le scuole paritarie sono “incostituzionali”, allora qualche dubbio che ci sia una pregiudizio ideologico di fondo arriva eccome. Ma non è questo il momento di trovare colpevoli. Ora è importante agire. E in fretta.

Al webinair organizzato dalle associazioni e da altre realtà che hanno aderito all’iniziativa hanno partecipato importanti esponenti della maggioranza come Maria Elena Boschi e la vicemistra all’istruzione Anna Ascani. Sul tema è previsto per il 18 giugno un flash mob in piazza Montecitorio.

Tutto questo perché il libero insegnamento va tutelato. Siamo – almeno fino ad ora – un Paese libero, non dimentichiamocelo.