Salvini a Porta Palazzo. Centri sociali: “Vattene non ti vogliamo”. Lui manda baci: “Zecche”
01 Giugno 2016
A Torino, Matteo Salvini viene contestato da giovani dei centri sociali. Il leader della Lega Nord era nel capoluogo piemontese per chiudere la campagna elettorale al mercato di Porta Palazzo. Quando si è accorto dei contestatori, Salvini è sceso dalla sua auto inviandogli dei baci mentre decine di ragazzi appartenenti ai centri sociali gli urlavano contro: “Torino non ti vuole”.
Salvini ha scelto proprio il mercato di Porta Palazzo, zona ad alta concentrazione di immigrati, per chiudere la campagna elettorale del candidato sindaco, sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia, Alberto Morano.
I contestatori, guardati a vista dalla polizia, hanno poi iniziato a lanciare ortaggi verso Salvini e i suoi sostenitori. Ma il leader del Carroccio non si è scomposto e ha commentato: “Si tratta solo di qualche zecca”. Salvini ha poi proseguito la visita del mercato di Porta Palazzo, mentre un cordone di polizia tiene lontano i contestatori.
Per Salvini non era andata meglio a Bologna un paio di giorni fa. Dopo aver fissato il comizione in Piazza Verdi, nel cuore della citta’ universitaria e teatro di manifestazioni dei collettivi studenteschi, il leader della Lega ha dovuto fare i conti con le “perplessita” del sindaco e candidato Virginio Merola.
Merola ha chiesto “alle autorita’ competenti di dire una parola definitiva e pubblica” sull’uso della piazza. “Io – scrive riferendosi al numero uno della Lega – non gli impediro’ di fare il suo evento. Non saro’ certo io ad aiutarlo a fare la vittima”. Ma, ha scritto Merola su Facebook, “la scelta di Piazza Verdi e’ solo una provocazione che puo’ creare problemi di ordine pubblico scatenando una reazione tra chi, sbagliando, non vede l’ora di accettare la sua sfida”.
Immediata la reazione dei vertici del Carroccio, con Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio, secondo cui “Piazza Verdi è dei bolognesi, è di tutti gli onesti, noi compresi. Merola non può impedirci nulla” o come il deputato romagnolo Gianluca Pini sicuro che dice “nessuno sano di mente impedirebbe alla Lega di chiudere la campagna elettorale a sindaco di Bologna di Lucia Borgonzoni” nella piazza al centro della cittadella studentesca.
Un barista bolognese ha detto a un quotidiano “‘noi non serviremo Salvini, se dovesse entrare nel mio locale. Non serviamo i razzisti”. “Ecco – attacca Salvini – una ragione in più per essere in tante persone perbene, giovedi’ in Piazza Verdi. Non la daremo vinta a questi poveretti, sfigati, violenti, intolleranti! – conclude Salvini – Bologna libera, Bologna di tutti!”.