Salvini archivia Berlusconi, altolà di Umberto Bossi
05 Maggio 2016
“Tocca a me l’onore e l’onere di guidare l’opposizione contro il Pd”, lo ha scritto nel suo libro ‘Secondo Matteo” il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. “Sono pronto, conscio dei miei limiti ma forte di una squadra preparata e organizzata, ben diversa dal circolo di amici di cui si è circondato Renzi”. “Fino al 2013 – si legge nel libro di Salvini – il pallino del centrodestra è rimasto nelle mani di Silvio Berlusconi. Ma ora non è più così”.
“Fi è un partito in calo, indebolito da faide interne, dilaniato dal patto del Nazareno e con un leader politico al quale riconosco un ruolo fondamentale ma che oggi non può più essere il solo cardine della coalizione”. Salvini elenca poi almeno tre ragioni per le quali Berlusconi non può più essere leader della coalizione: il primo è di “tipo anagrafico”, poi c’è la legge Severino e infine “la Lega è oggi il più forte partito della coalizione”.
Qualche giorno prima, Salvini aveva detto a Otto e Mezzo: “Berlusconi? Non sono un ingrato, gli riconosco di aver fatto tantissimo per l’impresa, per il paese e per il calcio. Detto questo, se mi chiedete se il Milan di oggi mi piace, dico di no”. Il leader della Lega in quella occasione aveva anche aperto sulla ipotesi delle primarie del Centrodestra.
Uno stop netto alla candidatura a leader di Salvini arriva però da Umberto Bossi: “Per ottenere un risultato come quello devi essere tu a dirlo, devono essere gli altri che te lo chiedono”, commenta Bossi. “Io non farei mai una cosa così poi uno risponde a se stesso, mi si stringe il cuore a pensare che a usare quelle parole debba essere lui, io sarei cauto”.
Secondo Bossi inoltre, Silvio Berlusconi “conta ancora qualcosa” e “l’esperienza lo dimostra, visto come si è smarcato subito a Roma”. “A me – ha concluso – interessano il federalismo e le riforme, non vincere di qui o di la’ e fare il leader del centrodestra”. Ieri Bossi aveva detto di guardare di buon occhio la candidatura di Alfio Marchini a Roma.
A Bologna, in occasione della presentazione del suo libro, Salvini ha detto che Berlusconi dovrà presto prendere una posizione chiara: “Berlusconi? Riconosco che ha fatto molto, ma io sono pronto”. “Berlusconi dovrà scegliere nelle prossime settimane che tipo di futuro vuole per se’ e FI, se lo vuole come in Veneto, dove governiamo insieme, o come a Roma, dove va con Fini e Casini”. Nessuna risposta da parte dell’ex presidente del Consiglio.