Salvini, Parisi è un modello perdente. Berlusconi vuole ripartire dal no al referendum

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Salvini, Parisi è un modello perdente. Berlusconi vuole ripartire dal no al referendum

Salvini, Parisi è un modello perdente. Berlusconi vuole ripartire dal no al referendum

22 Luglio 2016

Non è chiaro se Parisi sarà capace di acaparrarsi, alla fine, una leadership all’interno del centrodestra, ma è certo che il partito di Berlusconi guarda ad un rilancio. 

Parisi ha dimostrato che il modello definito “moderato” è vincente persino a Milano, città simbolo proprio della Lega. A parte il suo profilo personale, infatti, a sostenerlo c’erano non solo Forza Italia, ma pure Ncd e un pezzo importante del voto cattolico e dell’associazionismo. Oltre ad un Carroccio che, proprio per non ostacolare la corsa di Parisi, ha tenuto un profilo piuttosto prudente lasciando da parte per l’intera campagna elettorale gli slogan più aggressivi. 

Parisi ha ottenuto quello che per molti è stato un grosso risultato: far arrivare un partito in pessime condizioni come Forza Italia al 20,2%, lasciando alla Lega 11,7%. 

Proprio il leader della Lega è stato intervistato in queste ore da Repubblica e a proposito di leadership di Parisi ha risposto: “Questa cosa del leader è un po’ stucchevole. Sempre a parlare dei nomi, e invece bisognerebbe occuparsi delle cose da fare. Per dire: Parisi cosa pensa della Turchia in Europa, che per me resta una follia? E della moneta unica, che è totalmente sbagliata?”.

Sulle future alleanze ha aggiunto:”Appunto… Se quindi pensa di lanciare a settembre una convention con Casini, Alfano e Passera, no grazie. Così non ci interessa, se la organizzi lui. A me comunque sembra soprattutto una guerra di posizione in FI”

E a proposito del referendum ormai prossimo ha voluto mandare un messaggio chiaro anche ai presunti alleati e alla linea di Parisi che ha chiesto a Renzi di non dimettersi:”Renzi perderà il referendum. E trovo bizzarro che Parisi dica che non deve dimettersi. L’ha detto lui, lo faccia. Poi per me la via maestra è restituire ai cittadini un Parlamento legittimato. Vogliono cambiare la legge elettorale? Facciano pure, io non mi sottraggo mai alle sfide. Ma tocca alla Consulta esprimersi”.

Dal canto suo Berlusconi punta a rafforzare l’organizzazione del partito e a rilanciarne l’iniziativa politica, a cominciare dal referendum di ottobre per garantire una netta affermazione del ‘no’. E in una nota puntualizza:”Tutto questo anche attraverso l’apertura al contributo di chi intende condividere questo percorso politico a cominciare dai protagonisti delle recenti elezioni amministrative come Stefano Parisi“.

Parsi, forse, per calmare un po’ le acque ha fatto sapere di non essere interessato a prendere il posto di Berlusconi ma di voler dare una mano al centrodestra mettendo a disposizione l’esperienza maturata in occasione della campagna elettorale milanese.