San Francesco, Rodotà, finanziamento. Grillo riparte dalla Sicilia

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

San Francesco, Rodotà, finanziamento. Grillo riparte dalla Sicilia

01 Giugno 2013

Il Cantastorie Grillo si ripete. Nel comizio a Mascalucia, provincia di Catania, una delle poche tappe del suo nuovo tour elettorale nell’isola, Beppe torna a parlare di Rodotà: "Non ce l’ho con lui, ma vuole fare una sinistra insieme agli arancioni, ai rossi e ai Sel. Ecco perchè sono contro di lui. Noi siamo sopra tutto questo. E, poi, non mi ha mai dato un consiglio". Torna anche a paragonarsi a San Francesco. "Siamo nati tre anni e mezzo fa, dil 4 ottobre, nel giorno di san Francesco. i veri francescani siamo noi, Papa Francesco è venuto dopo. E lui è grillino", ha spiegato il Comico. Fa niente se il Santo di Assisi si spogliò dei suoi beni per vivere la sua beatitudine mentre Grillo non ha ancora chiarito la questione sollevata da Report sul finanziamento tramite Blog, come pure non sembra aver donato ai poveri la sua bella villa o la sua bella macchina. Ma il refrain dei 5 Stelle francescani non è il solo disco rotto del Comico. C’è posto per i killer della stampa, "Non ho mai visto un’informazione così collusa che racconta balle su balle", che raccontano "cose incredibili" sul movimento, e per la prevedibile rasoiata al Governo, che ha abolito il finanziamento pubblico: "Stanno discutendo come gestire i soldi, noi abbiamo deciso di non gestirli, li abbiamo dati indietro", anche se il problema grillino è stato soprattutto questo, contabilità interna e scontrini. "Usciremo dal Palazzo per tornare sulle piazze e parlare direttamente ai cittadini", ha detto Grillo, e la scelta di Mascalucia dovrebbe far riflettere. Probabilmente il Comico genovese e il suo inner circle hanno capito che le grandi città e aree metropolitane sono a rischio concorrenza, soprattutto là dove sono ancora radicati e presenti i vecchi ma non sconfitti apparati di partito. Per cui forse è opportuno puntare sulle piccole città, i campanili abbandonati dalle grandi forze politiche, la profonda provincia italiana dove è più forte il malcontento, in particolare al Sud. Una scelta in linea con il nuovo corso impresso da Grillo al movimento dopo la batosta alle amministrative: tornare alle origini, alla Val di Susa, ai duri e puri del movimento che dal Nord Italia al profondo Sud si compattano dietro le parole d’ordine della decrescita, più che mobilitarsi grazie all’antipolitica.