Sanatoria precari, battibecco fra D’Amico (Ld) e Quagliariello (Fi)
15 Novembre 2007
di redazione
La norma della Finanziaria che stabilizza i precari della pubblica amministrazione, approvata oggi dal Senato, ha suscitato un vivace botta e risposta tra il senatore Gaetano Quagliariello (Fi) e il diniano Natale D’Amico.
Subito dopo l’approvazione della norma, infatti, di fronte all’esultanza di Oliviero Diliberto che descriveva il risultato come una vittoria della sinistra, Quagliariello ha commentato: “Vorremmo sapere dal liberaldemocratico Natale D’Amico come ci si sente ad aver contribuito a determinare quella che Oliviero Diliberto, che fino a ieri brindava sulla Piazza Rossa, definisce una vittoria dei comunisti”.
D’Amico ha replicato: “‘Il Senato ha approvato un mio emendamento, con il quale si rende piu’ rigorosa la stabilizzazione dei precari già prevista nella finanziaria dello scorso anno. Sono ora fissati tre principi: 1) l’accesso alla PA è subordinato allo svolgimento di procedure selettive; 2) sono esclusi dalla stabilizzazione coloro che, in base a un rapporto di natura fiduciaria con il responsabile politico, lavorano negli uffici di diretta collaborazione dei politici (i cosiddetti gabinetti); 3) viene esclusa per i collaboratori coordinati e continuativi ogni riserva di posti nei futuri concorsi, ma viene previsto che possa essere giudicato il servizio prestato”.
“Tutto ciò – prosegue D’Amico – è inserito in una norma che proibisce per il futuro l’assunzione di precari nella PA; interrompendo finalmente una lunga pratica che ha creato un vero esercito di precari – fra 200.000 e 400.000 – accrescendo la spesa pubblica e dando luogo a pratiche clientelari. E’ una buona norma; migliore di quella prevista lo scorso anno, e migliore di quella uscita dalla commissione bilancio”.
“Non mi preoccupa affatto – conclude il senatore dei Liberaldemocratici – che la sinistra sia d’accordo con me; i liberali, pragmatici ed empiristi, non cambiano la propria opinione a secondo di chi è o non è d’accordo con loro. Il collega Quagliariello che polemizza con me dovrebbe saperlo, se solo non gli facesse velo una passione politica questa volta piuttosto faziosa”.
A stretto giro è arrivata la risposta di Quagliariello: “Su nessuno dei tre principi – afferma il senatore forzista – D’Amico è riuscito a cambiare la realtà dei fatti: nella PA si potrà entrare senza concorso, per chi è escluso dall’attuale stabilizzazione c’è una possibilità di recupero entro il prossimo 30 marzo, e la riserva del 10% viene sostituita dall’attribuzione di un punteggio che assai probabilmente darà luogo ad una riserva ben più ampia. Il limite a questa riforma non l’ha messo D’Amico, ma l’insufficienza dei fondi: essa porterà a stabilizzare mille precari, e per altri 399mila porterà a far nascere un’aspettativa a questo punto legittima sia giuridicamente che moralmente”.
“Di fronte a questa realtà di fatto – conclude Quagliariello – un liberale pragmatico ed empirista non tace che ad aver vinto oggi su questo tema sono gli esponenti della sinistra radicale, mentre chi butta fumo negli occhi è il liberaldemocratico D’Amico”.