Sanità, Lorenzin: no tagli ma riduzione sprechi

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Sanità, Lorenzin: no tagli ma riduzione sprechi

27 Luglio 2015

"Non stiamo tagliando ma razionalizzando le spese". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a Sky tg24 sulla questione dei possibili nuovi tagli al Sistema sanitario nazionale.
 Nessun taglio alla sanità, dunque, ma "interventi sulle prestazioni non necessarie grazie alla razionalizzazione. In questo modo – ha sottolineato il ministro –  si può rendere sostenibile il sistema".
"Mi rendo conto – ha aggiunto Lorenzin – che ognuno tiri acqua al suo mulino. Io faccio ministro e per me è assolutamente necessario che i cittadini possano avere dei buoni servizi in tutta Italia, e per farlo noi abbiamo bisogno di recuperare risorse, e per questo dobbiamo ridurre gli sprechi. Dobbiamo riuscire a togliere tutti gli sprechi che ci sono – ha spiegato la Lorenzin – e reinvestire queste risorse laddove è necessario, per mantenere il nostro servizio all’altezza della propria storia e, se possibile, migliorarlo ancora, sapendo che abbiamo delle sfide molto complesse di fronte a noi.
Da questo piano di razionalizzazione  – ha continuato il ministro – si possono tagliare 10 miliardi in 5 anni attaccando gli sprechi improduttivi, l’eccesso di cautela dei medici che porta a troppe prescrizioni ed esami inutili, la cosiddetta medicina difensiva che produce 13 mld di euro l’anno di spesa. In molti casi le analisi prescritte sono più di quelle dovute, per la paura del medico di essere accusato e denunciato". Su questo "stiamo lavorando con un Ddl alla Camera".
Lorenzin parla anche della necessità di maggiori controlli su quantità e qualità delle prestazioni: "Abbiamo visto negli anni che l’equazione "più si spende, meglio è" non vale sempre. La medicina difensiva assorbe 13 miliardi di euro" fra "prestazioni non dovute ed eccesso di diagnosi". Per questo, afferma il ministro, è da qui che intende partire il governo per i tagli. Ci saranno "controlli incrociati tra quantità e qualità". Quanto agli ospedali da chiudere, che il ministro preferirebbe si definissero "da riconvertire", non sarà tanto "per risparmiare ma perché non sono sicuri". 
"Detto ciò – ha concluso -, se poi riusciamo anche a ridurre le tasse, penso che questo sia una cosa buona e giusta per tutti i cittadini e per il sistema Paese".