Mons. Antonio Suetta, Vescovo di San Remo, ha contestato duramente Rosario Fiorello e Achille Lauro per aver offeso i cattolici con una parodia blasfema andata in onda durante il Festival della Canzone Italiana.
Sono andato a vedermi l’esibizione dei due sulla TV di Stato ed ho rilevato nell’ordine una parodia della bandiera e dell’Inno degli Italiani, offensiva per tutti quelli che quella bandiera hanno servito e rispettato per tutta la vita, una marcia nuziale tra un uomo ed un uomo con velo da donna in contrasto con i principi della nostra Costituzione laica e repubblicana e baci in bocca distribuiti sul palco, mentre in Italia c’è il coprifuoco, i locali pubblici sono chiusi e in tante Regioni non si può uscire di casa manco per andare a trovare un amico, se non rischiando sanzioni draconiane a causa del contagio da Covid.
Di più, Fiorello si è presentato con una corona di spine in testa ed un vestito allusivo in tempo di Quaresima.
Credo che il Vescovo di quella città abbia giustamente detto quello che era suo dovere dire, anche se oggi ci vuole coraggio ad andare controcorrente, per dare voce a tutti quelli che si sono rivolti a Lui esprimendo la loro indignazione.
E aggiungo, prima che la proposta di legge Zan mi faccia rischiare la galera per omofobia, che ho trovato quella esibizione volgare e penosa, sia per quanto riguarda la parte religiosa sia per quanto riguarda quella laica, con una sfrontata presa in giro di tutte le raccomandazioni mediche ed istituzionali a rispettare le regole, se non altro per rispetto delle quasi centomila persone che hanno perso la vita in Italia per questa pandemia.