Santa Carola, ennesimo autogol della sinistra (e Salvini gode)

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Santa Carola, ennesimo autogol della sinistra (e Salvini gode)

Santa Carola, ennesimo autogol della sinistra (e Salvini gode)

09 Agosto 2019

Santa a furor di popolo, popolo di sinistra si intende. Carola Rackete, la capitana della Sea Watch che dopo aver infranto una serie notevole di leggi italiane è stata presa a modello di tutti gli anti-salviniani d’Italia, ora è stata addirittura elevata agli onori degli altari. La 31enne tedesca è stata infatti ritratta nei panni di una santa con tanto di bambino con salvagente in braccio, in un murale apparso in via Crocifisso a Taormina. “Santa Carola, protettrice dei rifugiati” è l’emblematico titolo del ritratto realizzato da Tvboy, l’autore del famoso bacio tra Di Maio e Salvini. E poco importa cotanta icona sacra sia stata imbrattata pochi giorni dopo da un impenitente leghista armato di sacrilega bomboletta spray: un rito di riparazione aggiusterà ogni cosa.

Carola che supera ogni record dunque, santa ancor prima di subito. Santa vivente di una sinistra che non sa più a che divinità guardare per uscire dalla gabbia in cui ha deciso di cacciarsi. Un vitello d’oro che l’universo anti-leghista, orfano dei propri valori profondi, ha deciso di costruire per proseguire il proprio calvario laico senza fine. Carola non è un santa, sulle sue mani non vi sono stigmate e sul suo capo non vi è alcuna aureola: sembra banale dirlo, ma di fronte a una sinistra alla disperata ricerca di identità e di una protezione dall’Alto vale la pena ricordarlo.

Senza più nessun Berlinguer a cui guardare, tradito ogni ideale comune, con la questione morale divenuta la questione da non citare per non tirarsi la zappa sui piedi, i nuovi leader di quello che resta della sinistra storica si aggrappano dunque a Carola Rackete, la ragazza che non rispettò il blocco navale, l’alt della Guardia di Finanza e che speronò una motovedetta della Fiamme Gialle, nel totale disprezzo delle più basilari norme del codice della navigazione. Si aggrappano a lei senza accorgersi che così facendo porgono per l’ennesima volta il fianco al Salvini, abdicando al proprio ruolo di alternativa seria, di opposizione credibile, ma esibendosi semplicemente in un gol spettacolare. Rovesciata dal limite dell’area e rete… ma nella propria porta.