Santoro lascia la Rai e da dipendente diventa collaboratore

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Santoro lascia la Rai e da dipendente diventa collaboratore

18 Maggio 2010

Michele Santoro non sarà più un dipendente della Rai. Il Consiglio di Amministrazione di Viale Mazzini ha approvato con 7 voti a favore e 2 astenuti (a quanto pare si tratta di Angelo Maria Petroni e Rodolfo De Laurentiis), un accordo quadro con il giornalista per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente. Una soluzione grazie alla quale, secondo quanto recita una nota ufficiale, il conduttore di RaiDue “avrà la possibilità di sperimentare nuovi generi televisivi attraverso un ulteriore sviluppo del proprio percorso professionale”.

Su proposta del direttore generale Mauro Masi, l’accordo consensuale – che deve essere implementato attraverso contratti applicativi che saranno messi a punto nei prossimi giorni – prevede la realizzazione di nuovi progetti editoriali che verranno realizzati da Michele Santoro nei prossimi 2 anni. Secondo la nota di Viale Mazzini, infatti, la “Rai continuerà ad avvalersi della collaborazione di Santoro”.

In pratica la decisione del consiglio di Viale Mazzini attribuisce a Santoro uno status simile a quello di Bruno Vespa e il suo “Porta a Porta”, che è realizzato e “venduto” alla struttura pubblica. Il conduttore di RaiDue avrà un contratto di collaborazione, una sorta di “applicativo” che deve essere comunque ancora approvato dall’azienda e da Santoro.

Il conduttore di “Annozero” avrebbe scelto il silenzio stampa fino alla sottoscrizione dell’accordo. Solo dopo la firma convocherà i giornalisti in una conferenza stampa per chiarire le motivazioni alla base della decisione di oggi di lasciare l’azienda e di rimanere soltanto per sperimentare nuovi programmi.

Dietro questa scelta, ci sarebbero i difficili rapporti con i vertici della Rai. Risalgono ad appena 2 mesi fa, infatti, i dissapori che portarono Santoro a realizzare l’evento “Rai per una notte”, trasmesso via web dal Paladozza di Bologna nonostante l’opposizione dell’Agcom a causa dello stop dei programmi di approfondimento politico per la par condicio durante la campagna elettorale delle regionali. Non è un caso, infatti, che Santoro ha deciso di legarsi comunque all’azienda fino al 2013, l’anno in cui, se la legislatura andrà alla sua scadenza naturale, ci saranno le prossime elezioni politiche.

Intanto, la decisione sembrerebbe sancire la morte della trasmissione “Annozero”, vera spina nel fianco del direttore Mauro Masi viste le numerose polemiche e le salatissime cause contro la società di Viale Mazzini avviate alla fine di ogni puntata. Gad Lerner s’è affrettato ad augurarsi che la notizia “non significhi l’abbandono della conduzione di ‘Annozero’ o comunque la chiusura di uno spazio prezioso di pluralismo culturale”.

Sul futuro di Santoro girano già diverse voci: c’è chi parla della sua volontà di riprendere un suo vecchio pallino – quello delle docu-fiction su RaiTre – sulla scorta di “Corre bisonte corri” di Roberto Pozzan e Monica Giandotti, andato in onda nel 2009. Probabile anche quanto anticipato lo scorso 27 aprile su queste colonne: le voci sulle intenzioni del conduttore di rilevare “Red Tv”, il network televisivo satellitare di proprietà – almeno per il momento – di Massimo D’Alema, per proseguire l’esperimento organizzato a Bologna lo scorso 25 marzo. Un test che il giornalista superò con pieni voti visto che un esercito di tv locali, webtv, blog, siti Internet si collegarono alla serata moltiplicandone gli ascolti.