“Sarà un lavoro duro ma offriamo un’alternativa popolare all’Italia”

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“Sarà un lavoro duro ma offriamo un’alternativa popolare all’Italia”

31 Luglio 2014

La crisi che ha stremato il Vecchio Continente ha spinto le due grandi famiglie politiche europee, popolari e socialisti, a collaborare in modo responsabile per trovare una via di fuga alla depressione economica. Anche in Italia, le forze del mondo moderato hanno scelto di collaborare con il principale partito del centrosinistra nella consapevolezza che le istituzioni vanno riformate e che occorre far ripartire il Paese.

Ecco allora che l’appello per una Costituente neo-popolare va letta innanzitutto in un’ottica europea: significa aprire "la sezione italiana del PPE, quel partito che rappresenta un centrodestra maturo, che non accetta supinamente la Ue com’è oggi ma vuole costruire una Europa fondata sui valori di libertà, di sovranità della persona, di primato della società sullo Stato".

Ne è convinto il senatore del Nuovo Centrodestra Roberto Formigoni, che spiega: "Siamo alternativi al centrosinistra ma anche diversi, distinti e distanti dagli altri partiti che vogliono dirsi di centrodestra: dalla Lega, da cui ci dividono distanze molto ampie, ma anche da Forza Italia, da cui ci separano non poche contraddizioni".

Ma come riconquistare gli elettori moderati, delusi, che non votano o che magari alle ultime elezioni europee hanno scelto Renzi? E’ stato il succo dell’intervento tenuto da Formigoni alla Assemblea Nazionale di Ncd che si è svolta sabato scorso a Roma e che il senatore ribadisce all’Occidentale: "In una Italia dove c’è una parte della popolazione disperata, Renzi all’inizio della sua avventura è stato visto come un segnale di speranza ed è stato votato per ciò che prometteva".

"Se Renzi farà ciò che ha promesso gli italiani continueranno a votarlo, se non lo farà potrebbe crollare miseramente. Sia chiaro: io non mi auguro affatto che crolli, perché l’Italia ha bisogno che la scommessa di Renzi, che è anche la nostra scommessa, riesca, ma il voto ormai è estremamente mobile e si dirige verso coloro che fanno fatti". Per Formigoni, che si parli di destra o sinistra "non bastano più le parole, i discorsi ammalianti o gli annunci mirabolanti. Servono fatti e prospettive chiare".

"Attenzione: il centrodestra in Italia oggi è in crisi", mette in guardia l’ex governatore della Lombardia, "dobbiamo impegnarci per elaborare una nuova piattaforma con un grande lavoro di ricerca intellettuale e politica". I valori di riferimento restano quelli che definiscono l’identità del mondo conservatore e liberale: "Siamo quelli del primato della persona sulla politica, del primato della società sui partiti, della difesa della libertà personale a tutti i livelli, che poi si declina nella difesa della libertà d’impresa, nella libertà della scelta sanitaria, nella difesa della libertà educativa…".

Ma quei valori e quella identità vanno "rivisitati e riattualizzati" alla luce della "crisi devastante che ci perseguita da sette anni". "E’ un lavoro duro," sottolinea Formigoni, "dobbiamo guardare a una prospettiva di almeno due o tre anni". Puntando al bersaglio grosso della ripresa economica.

"Ci sono alcune misure che il presidente Alfano ha indicato a nome di tutti noi per l’economia italiana: uno choc fiscale, il cambiamento della legge sul lavoro a partire dalla eliminazione dell’articolo 18, il drastico taglio della burocrazia, le misure a favore delle famiglie che sono il principale fattore di welfare ma anche di intrapresa, perché le famiglie si sostengono sui territori e noi abbiamo bisogno di giovani al lavoro". Proposte che valgono per tutto il territorio nazionale.

Ma c’è anche il Mezzogiorno, dove la crisi ha colpito in modo ancora più spietato. "Mi permetto di dire che la grandissima risorsa del Mezzogiorno, scarsamente utilizzata negli ultimi 40 anni, è il turismo. Il Sud è un prodotto globale per il turismo, che significa bellezza dei paesaggi, una stagionalità favolosa, tanti tesori artistici, la ricchezza dell’agroalimentare… bisogna scommettere su risorse del genere dal punto di vista imprenditoriale". "Dico una eresia: facciamo un ministero del Mezzogiorno, non per distribuire fondi a pioggia ma per fare appunto una scommessa imprenditoriale sul nostro Meridione. Arruoliamo le menti migliori per realizzare un progetto di riscatto del Sud dal punto di vista turistico".

Dalle riforme al rilancio dell’economia, bisogna mostrare agli italiani che c’è un’alternativa al ‘Country Party’ immaginato da Renzi. "Siamo un partito di militanti," conclude Formigoni, "di gente che crede nella politica, che ha la passione del fare politica. Dobbiamo offrire ai nostri militanti e ai cittadini un numero sempre maggiore di strumenti per discutere, parlare e fare proposte".

"Se ci mostriamo forti e determinati, non subalterni al Governo, se saremo capaci come del resto abbiamo già fatto di affermare i nostri contenuti originali, se riusciremo a comunicare con gli elettori e a coinvolgerli fino in fondo, credo che italiani potranno essere interessati a rafforzare un’area di governo popolare e non piddina".