Sarà una sfida eroica ma dobbiamo liberare la cultura
22 Giugno 2011
I Dialoghi DiVini, il ciclo di eventi organizzati dalla fondazione Magna Carta, questa volta ha toccato il tema delle politiche culturali fra locale e globale, del marketing culturale ma anche l’importanza che le tradizioni hanno nello sviluppo del territorio. Con un ospite d’eccezione, lo storico e scrittore Giordano Bruno Guerri, che ha spiegato qual è il suo piano per la prossima estate pescarese.
Pescara e D’annunzio, un binomio di cui difficilmente si può fare a meno. Ed è partito proprio da qui Guerri per spiegare come, al fine di rilanciare l’immagine della città, occorra puntare sulla comunicazione e sui fatti.”Eventi ogni 6 mesi e due nuovi musei, con il terzo in arrivo”, questa la ricetta del presidente del Vittoriale. Ma non solo, oltre alle azioni concrete servono i risultati, è necessario un cambio d’immagine che consenta “di far tornare i conti in attivo”.
Il compito, metaforicamente, è fare accendere un grande falò che faccia risaltare le piccole candeline di cui è composta scena culturale pescarese. La rete culturale, in un momento di grande crisi economica diventa perciò fondamentale. “Tener-a-mente” è il compimento dell’idea di rete. In questa sono raccolte tutte le singole iniziative.
Da tenere a mente, inoltre, è che ”la cultura non è il nostro petrolio”, non è insomma una risorsa finita a cui attingere ma un bacino che acquisirà sempre più valore nel tempo: da preservare e non cannibalizzare. A cominciare dalla parziale privatizzazione di musei ed istituti e la detassazione delle donazioni agli enti culturali.
A impreziosire l’happening la moderazione di Benedetto Marcucci. Non è mancata una nota leggera, con la degustazione del vino Sud Verdeca I.G.T. della Cantina Feudi di San Marzano (Puglia). Il dado è tratto, le proposte lanciate sono sul tavolo in attesa che qualcuno le raccolga. Con profitto.