Sardegna. Cappellacci: “Soru ha imposto le scelte dall’alto”

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Sardegna. Cappellacci: “Soru ha imposto le scelte dall’alto”

09 Febbraio 2009

A Renato Soru contesta "di aver portato via la Sardegna da quello che è il criterio democratico, di aver imposto le scelte dall’alto senza ascoltare i territori, spesso i sindaci sono stati vilipesi credo che debba tornare e deve essere restituita la voce a tutti costoro e che i processi i di sviluppo debbano essere costruiti con il coinvolgimento massimo della comunità, non si può dividere ma deve unire". Lo dice il candidato del Pdl alla presidenza della regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ospite di Maurizio Belpietro a "Panorama del giorno".

Cappellacci respinge l’accusa che gli viene rivolta di non essere sardo: "Purtroppo questa campagna elettorale è caratterizzata da contenuti non finalizzati a capire cosa si vuol fare per la Sardegna, ma insultare e mistificare. Chi dice che io non sono sardo io dico che sono sardo doc perchè sono nato in Sardegna io, tutte le mie generazioni sono sarde poi direi che sono sardo anche per un altro motivo perchè il padre di mia madre è uno dei diciotto uomini della consulta sarda quindi una dei padri della Costituente sarda. È veramente clamoroso che si possa dire o pensare che io non sono sardo".

"Evidentemente -continua- c’è qualcuno che ritiene di ingannare i sardi facendo credere forse perchè vede troppi cabaret televisivi che per essere sardi ci si debba chiamare Cappellacci. Io mi chiamo Cappellacci ho questo tipo di sventura evidentemente, ma sardo lo sono anche soprattutto perchè in Sardegna è nato il mio amore per questa terra e per questa gente".

Ugo Cappellacci plaude allo stato di insularità dichiarato dal governo per la Sardegna: "È un’opportunità straordinaria. Alla Sardegna viene riconosciuto il suo stato di isola. Questo significa che è come mettere un ponte ideale, un ponte immateriale che unisce la Sardegna al continente. In concreto significa ridurre il costo dei trasporti, quindi una continuità territoriale vera per le persone e per le merci, significa ridurre i costi di energia, significa in sostanza mettere i sardi e le imprese sarde a giocare a parità di condizioni con persone e imprese delle altre regioni d’Italia e d’Europa, è una cosa molta importante".

Il candidato Pdl alla presidenza della regione auspica nel rilancio dell’Isola: "La Sardegna è vittima di una crisi congiunturale e strutturale. Questa crisi è aggravata da un governo di cinque anni che ha bloccato totalmente l’economia. Abbiamo 190mila disoccupati, abbiamo 350mila persone che sono sotto la soglia di povertà. Le cose da fare? Intanto un piano di emergenze e prima di tutto poter intervenire subito col pensiero ai disoccupati, un bonus per le assunzioni, il pensiero ai poveri quindi un raddoppio delle dotazioni della social card e del bonus famiglia, e poi un pensiero soprattutto a quelli che sono i provvedimenti che hanno bloccato l’economia. Quando un’economia è in crisi se si spegne la fiammella dell’edilizia, dell’artigianato , di tutto quello che è l’indotto il sistema va in agonia".

"Noi -insiste- intendiamo rilanciare e riavviare immediatamente tutti i cantieri, tutto ciò che è attualmente bloccato da queste norme scellerate". Il riferimento è alle norme che vietano la costruzione sulle coste, volute da Renato Soru: "Sono norme – spiega – che fanno finta di tutelare l’ambiente. In realtà hanno consentito intese, deroghe che hanno dato una quantità spaventosa di metri cubi".

Nei primi cento giorni, in caso di vittoria, Cappellacci promette "un bonus per i disoccupati per consentire a questi di essere assunti a condizioni agevolate, un intervento sulla sanità, abbiamo previsto di dimezzare le liste attesa, e poi l’avvio di un tavolo di confronto subito con il governo per rilanciare le grandi opere in Sardegna".