Sarkò e Berlusconi vanno in America dopo aver stretto un’intesa nucleare
12 Aprile 2010
Venti accordi siglati su nucleare, ferroviario, difesa e immigrazione e una promessa di stretta collaborazione durante la presidenza francese del G8. I cugini del Vecchio Continente non sono mai stati così uniti. Quello di venerdì a Parigi è stato un vertice a tutto campo e ha rilanciato in grande stile la cooperazione bilaterale tra Italia e Francia. Sobrietà e concretezza hanno fatto da padrone in questo 28esimo summit intergovernativo, durante il quale i due leader Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy hanno dato la loro benedizione ai protocolli firmati da ministri e imprenditori.
Alla vigilia dell’incontro già si respirava un’aria particolarmente positiva – a detta dell’ambasciatore francese a Roma, Jean-Marc de la Sabliere –, ed era ben chiaro l’intento di attuare e dare efficacia alle idee emerse al vertice di Villa Madama del febbraio 2009 e ad aprire nuove strade. Sono stati cinque i settori chiave nei quali si è deciso di rafforzare la cooperazione tre i due Paesi: nucleare, difesa, trasporti, cultura, Mediterraneo. Per quanto riguarda il fronte europeo, c’è il consolidamento istituzionale dell’Unione per il Mediterraneo, simboleggiato dalla creazione del Segretariato dell’organizzazione, e l’avvio del fondo italo-francese Inframed a favore delle infrastrutture sostenibili nel Mediterraneo. L’Italia e la Francia dichiarano il proprio sostegno alla Presidenza spagnola Ue nella prospettiva del Vertice dell’Unione per il Mediterraneo previsto in giugno a Barcellona.
E’ stata inoltre siglata una Dichiarazione comune sull’Immigrazione che sottolinea il ruolo trainante di Italia e Francia nella lotta a quella illegale nel Mediterraneo. Il testo è segno dell’attenzione mostrata dai due leader nel corso del tempo. “Già in occasione del semestre di presidenza francese nel 2008, l’Italia trovò nella Francia un ascolto attento – ha ricordato Marco Ventura, coordinatore per la stampa estera della presidenza del Consiglio dei ministri. Il tema fu poi riproposto in occasione del vertice italo-francese nel febbraio del 2009. E nell’ottobre dello stesso anno, fu pubblicata la lettera scritta da Berlusconi e Sarkozy ai vertici Ue sul contrasto all’immigrazione clandestina”.
La dichiarazione specifica, inoltre, le misure da adottare a livello europeo per rafforzare i confini esterni della Ue in attuazione della road map di 29 misure del 25 febbraio 2010 a Bruxelles. Sul tavolo del vertice anche il tema della crisi greca e della necessità che l’Europa si assuma, con meno timidezze, le sue responsabilità a tal proposito.
Sul tema dei trasporti è stata sancita la “pax ferroviaria” tra Italia e Francia che si impegnano a promuovere un sistema di trasporto su rotaie sicuro ed efficace tra i due Paesi, ed invitano i gestori delle reti ferroviarie e le aziende a rafforzare la collaborazione tecnica ed industriale. I due Paesi concordano di collaborare alla liberalizzazione dei propri mercati ferroviari. La Francia si era impegnata, in occasione del G8 dell’Aquila, a contribuire alla ricostruzione della Chiesa di Santa Maria del Suffragio dell’Aquila, distrutta dal terremoto dell’aprile 2009. Il contributo della Francia sarà tecnico e finanziario, con un impegno pari a 3,25 milioni di Euro. Saranno sviluppati inoltre gli scambi culturali e progetti comuni sulla digitalizzazione del patrimonio culturale, sul contrasto alla pirateria e sullo sviluppo dell’offerta legale su Internet.
Ovviamente la polpa del vertice intergovernativo è rappresentato dall’intesa sul nucleare che ha visto i ministri Scajola e Prestigiacomo interessati alla firma di accordi che prevedono lo scambio di tecnologie tra imprese italiane e francesi per la realizzazione di centrali e “lo sviluppo delle tecnologie nucleari, comprese quelle dei reattori del futuro”. L’intesa tra Sarkozy e Berlusconi consacra il ritorno dell’Italia nel campo dei paesi favorevoli all’atomo civile, anche se il presidente del Consiglio ha riconosciuto la necessità di convincere l’opinione pubblica sulla sicurezza delle future centrali.
Sarkozy non ha lesinato elogi per questa scelta. Dopo aver perso un mega-contratto da 20 miliardi di dollari ad Abu Dhabi, la Francia vede nel nostro Paese uno sbocco importante per la sua industria nucleare: “Voglio rendere omaggio alla decisione storica del governo italiano di fare la scelta del nucleare, che ci avvicina di più. E’ una decisione estremamente importante”. La costruzione di quattro centrali entro il 2030 può arricchire le commesse dell’industria transalpina. E il capo dello Stato ha insistito sulla volontà di cooperare: “La nostra volontà è di lavorare mano nella mano con le aziende italiane. La Francia e le sue imprese sono veramente decise a investire nel lavoro con gli italiani”.
La Francia e l’Italia vantano una lunga tradizione di scambi economici e rappresentano oggi l’una per l’altra il secondo partner commerciale (la Germania è il primo per entrambe).
I flussi economici in origine concentrati nelle zone alpine limitrofe, sono estesi oggi ai settori dei beni e servizi. Questi flussi non sono equivalenti da un paese all’altro: l’Italia viene spesso percepita come un mercato domestico per le aziende francesi, mentre i flussi provenienti dall’Italia sono legati all’attività delle Pmi del Nord-Est operanti nel mercato francese e a settori tradizionali come quello automobilistico.
Un partenariato strategico in materia energetica à stato instaurato a seguito degli accordi passati nel maggio 2005 per EDF in Italia, in particolare nel settore nucleare (abbandonato nel Bel Paese da referendum nel 1987). Come non menzionare, poi, il dibattito sulle sorti di Alitalia della quale il 12 gennaio 2009 Air France-KLM ha acquistato il 25% del capitale della compagnia per una somma vicina ai 322 milioni di euro. Ancora, la cooperazione di Finmeccanica con Alcatel nel settore spaziale.
I collegamenti transalpini, stradali e ferroviari, poi, costituiscono da sempre un aspetto primordiale della cooperazione franco-italiana. Il regolamento sulle modalità finanziarie della Lione-Torino nel maggio 2004 e la spedizione nell’agosto 2005 di una lettera congiunta dei due ministri dell’attrezzatura alla Commissione per chiedere finanziamenti comunitari ha permesso di rilanciare la cooperazione in modo significativo.
Questo “matrimonio”, quindi, grazie al vertice di ieri, s’ha da fare. Il sodalizio italo-francese si rafforza e si realizza quella che Le Monde ha definito “entente parfaite”. La poderosa stretta di mano tra Nicolas Sarkozy e Silvio Berlusconi ne è l’emblema.