Sarkò e la Merkel lo vogliono a Bruxelles ma David Miliband dice no
05 Ottobre 2010
Dopo essersi fatto soffiare la poltrona di leader laburista dal fratello minore Ed e aver rinunciato a incarichi di spicco nel partito di opposizione all’attuale governo in carica, i riflettori potrebbero presto accendersi di nuovo su David Miliband, questa volta però non a Londra bensì a Bruxelles. O forse no.
Fonti francesi e belghe hanno riferito al News of the World che i leader europei, Nicolas Sarkozy in testa, vorrebbero che Miliband diventasse ministro degli Esteri dell’Ue, ruolo che ora appartiene all’austera baronessa Catherine Ashton. Il presidente francese avrebbe detto chiaramente alla Ashton che è venuto il momento di farsi da parte e “dare spazio a David”. Miliband era uno dei candidati di punta per il nuovo ruolo di Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell’Ue già lo scorso anno, ma si era ritirato dalla corsa perché intendeva diventare il successore di Gordon Brown alla guida del Labour. Sarkozy, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il segretario di Stato statunitense Hillary Clinton lo avrebbero di gran lunga preferito alla Ashton.
David la settimana scorsa avrebbe ricevuto una telefonata di incoraggiamento dal presidente francese Sarkozy. “Non rimarrai senza lavoro”, gli avrebbe detto il francese, “ti vedrò presto in un ruolo importante”. Una fonte della Commissione europea ha dichiarato al tabloid: “La baronessa Ashton è stata un compromesso, perché Tony Blair era troppo controverso e David Miliband non era disponibile. Lei si è occupata di mettere in funzione il nuovo ufficio. Ma quando questo suo lavoro sarà finito il prossimo anno, i leader europei vogliono che a sviluppare ulteriormente questo ruolo sia una persona di alto profilo, con l’abilità di gestire l’incarico”.
Ma chi già vedeva al posto della grigia baronessa il giovane e dinamico leader politico britannico, deve mettere da parte l’entusiasmo. Dalle colonne dell’autorevole Financial Times emerge tutt’altra storia. William Hague – nominato Segretario di Stato per gli Affari Esteri e del Commonwealth da David Cameron, lo scorso 11 maggio – ha affermato di non avere intenzione di nominare David Miliband alla carica di ministro degli Esteri dell’Unione europea, né a qualsiasi altro lavoro internazionale nel prossimo futuro, affossando, così, ogni speranza di vedere lo sconfitto tra i due fratelli Miliband dirigersi verso Bruxelles.
“Non ho nulla contro di lui ”, ha spiegato Hague, che però non riesce a mandare giù la cattiva condotta di David – al quale ha augurato ogni bene a livello personale, ma, sul piano politico, “ovviamente no” – durante il periodo di reggenza del Foreign Office, uscitone, a suo parere, indebolito finanziariamente e incapace di costruire relazioni con le economie emergenti. “Kathy Ashton sta facendo un lavoro davvero fantastico e non andrà da nessuna parte”, ha detto Hague, nell’intervista rilasciata in vista della conferenza Tory a Birmingham e, lanciando una sorta di avvertimento ai politici francesi e tedeschi che hanno criticato l’attuale Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza Ue, ha aggiunto: “Ha il pieno sostegno del governo”.
A questo punto, ci si chiede: David, che ha detto ‘no’ all’offerta del fratello minore Ed (neoeletto leader dei laburisti britannici) di entrare a far parte del governo-ombra di opposizione all’esecutivo di David Cameron, deporrà davvero (e definitivamente) le armi della politica, o dopo quest’ultimo fuoco di paglia si riaffaccerà a quella porta “rimasta aperta” – a detta del fratello vincitore – del Labour Party?