Sarkozy, Hollande e Le Pen: in piazza per il 1 Maggio (e per le presidenziali)
01 Maggio 2012
Il primo maggio a Parigi c’è sempre stata festa grande; festa popolare e anche nazionale; e c’ è anche il trionfo dei muguets, mughetti, che possono essere venduti da chiunque per strada senza scontrino; e la festa degli svuota soffitte e cantine , anche loro leggermente “a nero “ (al momento non sono previste incursioni delle fiamme gialle italiane). Ma quest’anno Parigi rischia di vedere un primo maggio “complicato”, in mezzo ai due turni presidenziali.
Ci saranno quattro “feste”, in polemica tra loro. Quella dei sindacati uniti; urlano contro la politicizzazione della festa dei lavoratori, anche se sono guidati in prevalenza da militanti socialisti e comunisti; ci sarà il corteo tradizionale che si concluderà con il rito della Bastiglia. Quella del Fronte Nazionale; l’FN è tacciato di fascismo e molti fascisti in questo Fronte si riconoscono; anche se la politica del proprio leader , Marine Le Pen, ha teso a smarcarsi dalle etichette storiche , sposando piuttosto tesi popolar-nazionaliste (non a caso nel primo turno delle presidenziali, tra l’altro, è stata accreditata del primo posto nel voto degli operai); il corteo partirà dal Palais Royal e arriverà all’Opera , con inni e bandiere , che avvolgeranno il seicentesimo anniversario della nascita di Giovanna d’Arco, immagine della Francia Nazione.
Quella del presidente uscente, Nicolas Sarkozy; egli ha usato la festa dei lavoratori, per la sua campagna elettorale; ha chiamato a raccolta i suoi, invitandoli a venire al Trocadero (sedicesimo arrondissement di Parigi, quello chic), per partecipare alla festa del “vero lavoro” (poi si è rimangiato questo slogan, che gli è parso , non solo a lui, un tantino infelice; quello che lo ha inventato probabilmente passerà qualche guaio). “Perché mai lasciare la piazza a sindacati che in realtà difendono poco e male gli interessi dei lavoratori?”; oppure “Perché mai lasciare la piazza alla destraccia della famiglia Le Pen?”, si chiede nei comizi l’agguerritissimo Sarkò. Quella degli anarchici e gruppettari sinistrorsi; ufficialmente si riuniranno a festeggiare alla Place des Fetes; che poi restino là non è dato sapere.
Il clima non pare proprio dei migliori per una festa. Sarkozy sembra far di tutto per buttarla in “caciara”, direbbero a Roma; sembra lui lo sfidante; si agita e cambia opinione su quasi tutto rispetto agli anni, non pochi, che lo hanno visto al potere. L’ultima uscita è stata proprio in preparazione del primo maggio al Trocadero. Là ci dovranno essere quelli che vogliono marciare con lui dietro al tricolore e non alle bandiere rosse; quelli che credono nella Nazione e (udite, udite!), quelli che rivogliono le frontiere francesi. E l’Europa, l’euro, la Merkel? Ma quando mai? Sarkò vuol recuperare i voti della Le Pen e dei nazionalisti; tutto il resto è spazzatura, che cercherà di trattare con raccolta differenziata, dopo una sua eventuale vittoria elettorale.
Hollande andrà al primo maggio dei lavoratori con fare pacioso e sicuro; anche lui , quanto ad accattonaggio dei voti , non scherza; lui non è per il nazionalismo; è per il patriottismo; tutt’altra cosa; o no? Se i conti del primo turno vengono fatti sulle idee, sui progetti e sui risultati numerici, lui dovrebbe aver già vinto, Ma le giravolte di Sarkò, disperato, potrebbero ribaltare ogni previsione.
Per il nuovo Presidente dei francesi, molto si giocherà durante il primo maggio di Parigi; se invece di festa , ci saranno confusioni e violenze, potrebbero riaprirsi discussioni abbastanza imprevedibili. E molto si giocherà anche nel duello televisivo , a reti unificate, tra i due candidati il giorno dopo.