Scacco all’ndrangheta: arrestati il boss Tegano e il figlio del boss Morabito
27 Aprile 2010
di redazione
Nuovo colpo alle cosche dell’ndrangheta. Uno dei più blasonati boss della ‘ndrangheta, Giovanni Tegano, di 70 anni, è stato arrestato ieri sera a Reggio Calabria dagli agenti della squadra mobile. L’uomo era inserito nella lista dei 30 latitanti più pericolosi del Ministero dell’Interno.
Gli agenti hanno fatto irruzione in una abitazione in località Perretti di Reggio Calabria dove hanno sorpreso Tegano in compagnia di altre persone. I poliziotti hanno provveduto all’identificazione di tutti i presenti e successivamente li hanno arrestati. Sulle modalità dell’arresto gli investigatori mantengono il massimo riserbo anche perchè sono in corso una serie di accertamenti.
Tegano, la cui famiglia è storicamente legata ai De Stefano, era ricercato dal 1993 per omicidi, associazione mafiosa e altri reati. Deve scontare la pena dell’ergastolo. Dal 1995 le ricerche erano state diramate anche in campo internazionale, per l’arresto ai fini estradizionali. Il mafioso è ritenuto dagli investigatori un boss di "alto spessore della ‘ndrangheta".
Gli investigatori da diverso tempo gli davano la caccia non esitano a ricordare che il "nome dei Tegano è legato alla guerra di mafia che ha mietuto tantissime vittime". Le cosche contrapposte nella guerra di mafia durata dall’ottobre ’85 all’estate del ’91 erano da una parte i De Stefano, Tegano, Libri, Latella, Barreca, Paviglianiti, Zito, dall’altra Imerti, Saraceno, Condello, Fontana, Serraino, Rosmini. Nella guerra di mafia furono uccise oltre seicento persone.
Dopo la notizia dell’arresto il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con il Capo della polizia Antonio Manganelli. La cattura di Tegano, ha sottolineato Maroni "è il colpo più duro che si potesse infliggere oggi alla ‘ndrangheta essendo il numero uno dei ricercati calabresi".
Sempre ieri, le forze di sicurezza hanno arrestato Rocco Morabito, di 50 anni, figlio del boss Giuseppe, detto ‘U tiradrittu’. L’uomo è stato fermato a Melito Porto Salvo: era a bordo della sua automobile e stava andando dalla sorella. I carabinieri già da diverso tempo stavano compiendo delle intense attività di ricerca che si sono intensificate dopo il recente provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta chiamata Reale. Quando i carabinieri si sono avvicinati all’automobile Morabito non ha opposto resistenza. Da una perquisizione è emerso che l’uomo era disarmato.
Dall’inchiesta denominata Reale è emerso lo stretto collegamento tra le cosche di San Luca e Africo e di Reggio Calabria per la gestione di una vasta serie di attività illecite, con la costituzione, tra l’altro, di una ‘cupolà provinciale cui erano affidate le decisioni sulla definizione degli organigrammi dei singoli gruppi criminali. Il boss Giuseppe Morabito, padre di Rocco, fu arrestato nel 2004 dopo una latitanza protrattasi per 12 anni.