Scajola, 3 anni per casa al Colosseo. Per la difesa “sono illazioni”
09 Gennaio 2014
di redazione
Tre anni di reclusione, è la richiesta fatta dalla accusa contro l’ex ministro Claudio Scajola per la vicenda della casa comprata nei pressi del Colosseo che porò alle sue dimissioni. Secondo l’accusa, l’ex ministro avrebbe pagato solo in parte la casa, mentre una parte della somma sarebbe stata versata dall’imprenditore Diego Anemone. Al finanziamento illecito, i Pm della procura hanno aggiunto il pagamento di una multa di 2 milioni di euro. Secondo la difesa di Scajola, "le prove documentali e testimoniali emerse durante il processo hanno rivelato la superficialità e l’inesattezza delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza" e ancora "ogni correlazione tra movimenti bancari di società del gruppo Anemone e la dazione della differenza per il pagamento dell’appartamento non solo non ha prova che la suffraghi, ma si configura come una vera e propria illazione".