Scajola assolto, “volevano condizionarlo”
11 Marzo 2014
di redazione
Claudio Scajola non sapeva dei soldi in più versati dall’imprenditore Anemone per la casa al Colosseo comprata dall’ex ministro. Li si apprende dalle motivazioni della sentenza del 27 gennaio scorso, che ha assolto con formula piena Scajola dall’accusa di finanziamento illecito. L’imprenditore Diego Anemone è stato prosciolto per prescrizione del reato. Secondo i giudici: "Scajola non si è trovato nelle condizioni di conoscere il maggior prezzo d’acquisto" dell’appartamento di via Fagutale "e non ne ha immaginato
neppure la cospicua entità". L’ex ministro pensava di spendere poco più di 600mila euro per l’immobile. Fu l’imprenditore Anemone, nel marzo del 2004, a concordare con le proprietarie un ulteriore pagamento. Sempre secondo i giudici, i mediatori della vendita, volevano "sfruttare positivamente quella
situazione, in vista di eventuali richieste di favori da avanzare all’allora ministro", puntando a metterlo in una "situazione di sudditanza psicologica e di condizionamento, a causa delle evidenti implicazioni negative che si sarebbero abbattute sull’allora ministro nel caso in cui la notizia fosse diventata di dominio pubblico".