Scajola, concorso esterno per mafia. Un’accusa da provare
11 Maggio 2014
di redazione
L’ex ministro dell’interno, Claudio Scajola, sarebbe indagato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Procura di Reggio Calabria, con Amedeo Matacena e la moglie Chiara Rizzo, oltre ad altri collaboratori e segretarie. L’accusa e’ di aver favorito la latitanza di Matacena, già condannato con sentenza definitiva a 5 anni. L’indagine, a quanto si apprende, e’ partita da una serie di intercettazioni telefoniche, a cui si aggiungerebbero materiali, documenti, e atti sequestrati dalla Dia durante le perquisizioni dei giorni scorsi. Tra le prove ci sarebbe, ma e’ d’obbligo il condizionale, anche una lettera firmata dall’ex presidente libanese Gemayel sul presunto passaggio di Matacena da Dubai in Libano (smentito da Matacena). Chiara Rizzo, la moglie di Matacena, e’ stata invece arrestata a Nizza, dove ora si trova in attesa di estradizione. Per Scajola, parliamo di prove che verranno valutate nel processo e di una ipotesi giudiziaria che dovrà essere tutta dimostrata. Scajola mercoledì prossimo sarà interrogato dai pubblici ministeri che seguono il caso.